Al MAC Maurizio Galimberti: Istanti di Storia

Pubblicato il Di in Eventi

Dall’11 febbraio al 30 aprile il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone apre Istanti di Storia, una personale di Maurizio Galimberti (Como, 1956) curata da Francesca Guerisoli e Denis Curti.

La mostra presenta il ciclo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonistisessanta opere di grande formato costituite da istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più “iconiche” degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva.

Galimberti sceglie alcune fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”. “Questi mosaici non “spiegano” i fatti, né intendono dare risposte precise sul corso della storia, bensì, se visti nella loro totalità, appaiono come un campionario di eventi memorabili che attraverso l’intervento artistico si svincolano dalla documentazione storicizzata per assumere le sembianze eteree di reliquie contemporanee”, commenta Denis Curti. “Ogni opera di Galimberti si fa  dispositivo di una duplice azione. Da un lato, per l’artista è un meccanismo di rielaborazione, che nel reiterare il gesto di selezione, scomposizione, ingrandimento, riassemblaggio si confronta con i maggiori eventi storici e traumi collettivi. Dall’altro, nel ripresentare immagini-icone rinnovate dal suo gesto artistico, ribadisce la capacità di una fotografia di farsi immagine monumento”, sottolinea Francesca Guerisoli.

Maurizio Galimberti, Disinfestazione a Wuhan, 2020 (2021). Mosaico Fujifilm Instax, cm 91×147. LUCHI Collection

Il percorso espositivo traccia un itinerario presentando rielaborazioni di immagini simbolo tratte dall’attualità, dalla cinematografia e dello spettacolo (l’immagine simbolo del film Easy Rider, Anna Magnani in Roma città aperta, il pianto di Sofia Loren in La Ciociara, Jimi Hendrix con la sua chitarra, la tragedia del Grande Torino); si addentra nel buio della storia (la battaglia di Iwo Jima, la bomba atomica su Hiroshima, l’ingresso dell’Armata Rossa a Berlino nel 1945, l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, la crisi del Medio Oriente e il terrorismo degli anni ‘70, Mani Pulite, l’attentato alle Torri Gemelle); ripercorre i dolorosi traumi dell’infanzia (il bambino del Ghetto di Varsavia, i bambini di Mengele, la celebre foto della bambina vietnamita bruciata dal Napalm); si sofferma davanti alle più grandi personalità del Novecento (Che Guevara con il suo celebre sigaro, Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II, Aldo Moro, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Michail Gorbačëv e Boris Eltsin, Nelson Mandela) fino ad arrivare alla pandemia di Covid-19. L’itinerario espositivo si chiude con la toccante rilettura della tragedia di Marcinelle, quando nella calda giornata estiva dell’8 agosto 1956, poco fuori dalla città belga si consumò uno degli incidenti minerari più gravi della storia: 262 i morti, tra cui 136 immigrati italiani. Il ciclo di Maurizio Galimberti sulla storia è stato prodotto sulla base di un’idea di Paolo Ludovici e le opere fanno parte del fondo LUCHI Collection.