Triennale Milano rende omaggio all’architetto e designer milanese Angelo Mangiarotti (1921-2012) presentando dal 27 gennaio al 23 aprile 2023 la mostra Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma, a cura di Fulvio Irace, con Francesca Albani, Franz Graf (sezione architettura), Luca Pietro
Nicoletti (sezione scultura), Marco Sammicheli (sezione design), e con il supporto di Giulio Barazzetta.
L’esposizione è realizzata in collaborazione con la Fondazione Angelo Mangiarotti, che ha messo a disposizione le risorse del suo archivio. Il progetto di allestimento è a cura di Ottavio Di Blasi & Partners, con la partecipazione di Renzo Piano.
![](https://www.arredativo.it/wp-content/uploads/2023/01/MG_9747-Modifica-1024x683.jpg)
Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma è una delle più complete ed esaustive retrospettive mai realizzate sulla figura dell’architetto milanese e ripercorre oltre 60 anni di attività attraverso un’ampia selezione di opere, progetti, documenti e materiali, molti dei quali mai esposti prima.
L’allestimento della mostra vede la partecipazione di Renzo Piano, che ha conosciuto Mangiarotti negli anni milanesi del Politecnico e della 14ª Triennale (1968), e vuole rendere omaggio alla puntuale maniera di inquadrare il tema dello spazio, che caratterizza le opere del grande architetto milanese. Il progetto di
allestimento sviluppato da Ottavio Di Blasi & Partners è composto da una serie di piattaforme che ospitano i nuclei tematici della mostra: dal nodo al giunto, dalla scultura, all’assemblaggio, dall’astrazione alla sensualità. Ogni tavolo presenta un insieme di modelli di studio, prototipi, realizzazioni e frammenti di
lavoro, restituendo al visitatore la ricchezza sperimentale di Mangiarotti e l’atmosfera da laboratorio del suo atelier.
![](https://www.arredativo.it/wp-content/uploads/2023/01/MG_9719-Modifica-1024x683.jpg)
La mostra si concentra sull’attitudine di Mangiarotti nell’affrontare ogni singolo problema progettuale all’interno di una visione globale molto più ampia, in cui la sperimentazione, le caratteristiche del materiale e le funzioni statiche vanno ben oltre le leggi della struttura, attraverso sperimentazioni dei materiali come cemento, marmo e vetro.
Il percorso espositivo prende avvio dal grande corridoio d’ingresso, lungo la cui parete sinistra si snoda una timeline, ispirata alla caratteristica atmosfera dello studio dell’architetto: una lunga parete colorata, dove immagini e disegni dei suoi progetti principali si affastellano e si dispongono ad illustrare il suo composito universo creativo.
Nella parete di fronte, una quadreria schiera una folta serie di disegni di mano dell’architetto, a illustrare la sua grande capacità espressiva e il valore che il disegno riveste nel suo processo ideativo. Entrando nella sala, lo spettatore è attratto da grandi stampe di fotografie fuori scala che riprendono vari dettagli,
sia interni che esterni, dei suoi progetti, calandolo all’interno di un percorso che illustra i temi principali della sua incessante ricerca.
![](https://www.arredativo.it/wp-content/uploads/2023/01/MG_9705-Modifica-1024x681.jpg)
Senza divisioni forzate tra confini disciplinari, si ha così la possibilità di percepire la continuità di alcuni temi formali che si allacciano e riprendono in tempi diversi e alle diverse scale, come suoni ricorrenti in un complesso testo musicale. Se nei grandi tavoli si dispongono materiali originali d’ archivio – documenti, disegni, foto e maquettes – tutt’attorno si distende un paesaggio da cui emergono con prepotenza presenze scultoree a testimoniare la profonda vena artistica che caratterizza
tutta la sua vita.
In una sala apposita sarà anche possibile assistere alla proiezione del video Un Angelo su Milano: Mangiarotti e la città, realizzato appositamente per l’esposizione da Francesca Molteni, Muse Factory of Project.