Alla Biennale Architettura 2025, PNAT porta in scena l’intelligenza vegetale: la Fabbrica dell’Aria.2 come nuova icona del design biofilico

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, l’intelligenza si fa tema e materia di progetto. Intelligens. Natural. Artificial. Collective. è il titolo dell’edizione 2025 curata da Carlo Ratti, un invito a far dialogare natura, tecnologia e collettività per rispondere alle grandi sfide del nostro tempo. Tra le installazioni più significative alle Corderie dell’Arsenale, spicca Fabbrica dell’Aria.2 by PNAT, la nuova evoluzione del celebre sistema di depurazione botanica ideato dal collettivo PNAT Project Nature.

Fondato dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso come spin-off dell’Università di Firenze, PNAT riunisce scienziati, architetti e designer mossi da un obiettivo comune: apprendere dalla natura per migliorare la qualità della vita urbana. Fabbrica dell’Aria.2 è un esempio virtuoso di design biofilico ad alto contenuto scientifico. Più che una serra, è un dispositivo avanzato che rende tangibile il potere delle piante di purificare l’aria negli spazi chiusi. Qui, la bellezza botanica si fonde con una tecnologia brevettata – Stomata® – per dare vita a un ecosistema che cattura e trasforma inquinanti come VOC e particolato fine in nutrimento per le radici.

Un laboratorio vivo e immersivo

L’installazione si presenta come un totem ottagonale, sospeso tra scienza e simbolo. La struttura, in acciaio sagomato a freddo, è rivestita con una malta ecologica composta da lolla di riso e calce, materiale che restituisce un effetto raw e terrestre. All’interno, pareti a specchio e un soffitto dicroico creano un ambiente cangiante, dove la luce filtra in sfumature che mutano continuamente, evocando il ciclo vitale della pianta. Al centro della scena, la Fabbrica dell’Aria.2 compie il suo lavoro silenzioso ma essenziale: aspirare l’aria, veicolarla attraverso un suolo vivo, depurarla grazie alla microflora e restituirla più pulita.

A supportare il racconto, un pannello digitale mostra in tempo reale il confronto tra i parametri dell’aria esterna e quella filtrata all’interno, trasformando l’esperienza in un esperimento scientifico a cielo aperto. Non è più solo un’installazione, ma una prova tangibile del potenziale della biofilia come leva progettuale.

Le piante come modello e tecnologia

Secondo Antonio Girardi, co-founder e progettista del sistema, «le piante sono il nuovo modello da seguire per affrontare le sfide dell’aria indoor». Il dispositivo è in grado di eliminare fino al 100% della formaldeide da un ambiente di 250 mq in un’ora, come dimostrato dai test di laboratorio Intertek. Rispetto al precedente modello su misura, Fabbrica dell’Aria.2 si propone come soluzione stand-alone, facilmente collocabile in abitazioni, uffici e spazi pubblici. Alta 175 cm, dal diametro massimo di 58 cm, funziona in totale autonomia senza necessità di allacci idrici, con controllo remoto via smartphone e una gestione automatizzata di illuminazione, irrigazione e ventilazione.

Il design è studiato per essere osservato da ogni angolazione e favorire l’interazione. L’anta apribile consente l’accesso alle piante, accuratamente selezionate per la loro efficacia depurativa: Monstera deliciosa, Strelitzia nicolai, Ficus lyrata, Dieffenbachia, tra le altre. Le ampie lamine fogliari sono la chiave: più superficie, maggiore capacità di scambio e metabolismo.

Oltre Venezia: un network globale di progetti

Il pensiero vegetale come nuovo paradigma attraversa anche altri luoghi e linguaggi. Alla Biennale 2025, Mancuso è curatore, con il paesaggista Bas Smets, del padiglione belga Building Biospheres, dove viene esplorata la capacità delle piante di autoregolarsi e modellare il proprio ambiente. E dal Giappone arriva un’altra voce di PNAT: alla Foresta della Tranquillità di Expo 2025 Osaka, il collettivo firma l’opera The Hidden Plant Community, un percorso sensoriale che dà voce – letteralmente – al respiro delle radici.

Un’icona del design biofilico

Fabbrica dell’Aria.2 non è solo un oggetto tecnologico né solo un elemento d’arredo, ma un manufatto simbolico che riassume la visione di un’architettura integrata con la natura. In un momento storico in cui l’ambiente costruito è chiamato a rispondere a bisogni ecologici, sociali e sanitari, PNAT mostra una strada concreta: progettare con le piante, non attorno ad esse. Con la sua forma elegante, il cuore tecnologico e la pelle ecologica, Fabbrica dell’Aria.2 by PNAT è destinata a diventare un’icona del design biofilico contemporaneo, una “macchina verde” che ci invita a ripensare i confini tra ciò che è naturale e ciò che è artificiale.