Nel cuore della Capitale, all’intersezione tra Via Veneto e le Mura Aureliane e a pochi passi da Villa Borghese, prende forma la nuova sede romana dello studio legale internazionale DLA Piper. Un progetto firmato dallo studio Alvisi Kirimoto, che trasforma oltre 4.000 mq di un edificio storico dei primi del Novecento in un ambiente di lavoro contemporaneo, flessibile e ad alto contenuto progettuale.

L’intervento si inserisce in un complesso di proprietà del Fondo Diamond Care, gestito da DeA Capital Real Estate SGR S.p.A., oggetto di una radicale rigenerazione strutturale e concettuale voluta dalla committenza, con l’obiettivo di ottenere la certificazione LEED. La riqualificazione, affidata anche all’outsourcer IPI S.p.A., ha permesso di ridefinire gli spazi in chiave moderna, senza tradire l’identità storica dell’edificio.

“Per DLA Piper abbiamo immaginato ambienti eleganti e dinamici, capaci di adattarsi a diverse esigenze professionali e relazionali, dove l’estetica incontra la funzionalità. Il progetto esalta la dimensione umana attraverso materiali pregiati e lavorazioni sartoriali, dando vita a un’architettura su misura,” racconta Massimo Alvisi, co-fondatore dello studio.
Un progetto per il benessere e la relazione
La nuova sede si articola su sette livelli, suddivisi in quattro macro-aree pensate per rispondere in modo fluido alle diverse modalità di lavoro:
La nuova sede si articola su sette livelli, suddivisi in quattro macro-aree pensate per rispondere in modo fluido alle diverse modalità di lavoro. Il piano seminterrato accoglie il community space, al livello -1, è dedicato alla socialità e alla rigenerazione. Cuore pulsante è la zona food, accogliente e informale, con tavoli condivisi, nicchie riservate e una sala immersa nel verde, dove il tavolo centrale e le vasche in rovere rendono tangibile la presenza della natura. Completano il piano una sala consultazione flessibile, una sala proiezioni con boiserie integrata, spazi relax e aree per il tempo libero.

Al piano terra, la welcome area si apre con una reception scenografica illuminata da un grande lucernario e dominata da un bancone scultoreo in limestone e wengé con bonsai integrato. La lounge, separata da partizioni in ottone brunito, è uno spazio modulare, capace di trasformarsi da zona d’attesa a luogo per eventi. Il bar centrale in wengé e limestone sottolinea il carattere conviviale e sofisticato dell’ambiente.

Dal primo al quarto piano si sviluppa la operative area, dove uffici singoli, postazioni condivise e ambienti open space convivono con phone booth e aree meeting più riservate. La trasparenza delle vetrate e la luce naturale definiscono un’atmosfera permeabile e collaborativa, mentre le aree break, protette da listelli su misura, offrono momenti di pausa e concentrazione.


All’ultimo piano, la meeting/event area diventa spazio di rappresentanza. Sale riunioni, una boardroom disegnata ad hoc e due grandi terrazze si aprono verso l’esterno, in un dialogo continuo tra architettura e paesaggio urbano. Qui, il progetto si dilata, offrendo una visione a 360° sulla città.

Un ufficio che guarda al futuro
L’approccio di Alvisi Kirimoto, attento alla qualità spaziale e alla sostenibilità, dà forma a un ambiente di lavoro che supera i confini tradizionali dell’ufficio. La scelta di materiali naturali e durevoli, la cura minuziosa dei dettagli e la flessibilità degli spazi rispondono all’evoluzione dei modi di lavorare, ponendo al centro il benessere delle persone e la qualità delle relazioni.


Con questa nuova sede, che si affianca a quella milanese in Via della Posta, DLA Piper rafforza la propria presenza in Italia, puntando su una progettazione capace di interpretare le trasformazioni in atto e di anticipare le sfide dell’ufficio di domani.