In occasione della 19ª Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, il Regno del Marocco partecipa con una proposta che intreccia memoria e innovazione. Da maggio a novembre 2025, il padiglione marocchino sarà ospitato all’Arsenale con Materiae Palimpsest, una mostra che celebra l’architettura di terra come linguaggio sostenibile, collettivo e profondamente identitario.

Curato dagli architetti Khalil Morad El Ghilali ed El Mehdi Belyasmine, il progetto mette in scena un dialogo fertile tra saperi tradizionali e strumenti digitali, tra artigianato e sperimentazione. Al centro, un materiale antico e generoso: la terra, elemento primario della costruzione nel territorio marocchino, oggi riscoperto come risposta concreta alle sfide ecologiche e sociali del nostro tempo.
Materiae Palimpsest si propone come esperienza immersiva e multisensoriale. Il percorso espositivo accompagna il visitatore alla scoperta della materialità della terra: superfici da toccare, texture da esplorare, video e proiezioni digitali che danno vita a gesti, strumenti e rituali tramandati nei secoli. A rendere ancora più viva la narrazione, la presenza di ologrammi che raccontano il lavoro di due artigiani marocchini, protagonisti silenziosi di un patrimonio tecnico e culturale condiviso.
In un continuo scambio tra passato e presente, il padiglione indaga la possibilità di un’architettura a ciclo chiuso, capace di ottimizzare risorse, ridurre gli sprechi e adattarsi alle diverse scale dell’abitare. La terra, materiale locale e rinnovabile, diventa così simbolo e strumento di un modello di costruzione che rispetta l’ambiente e valorizza la sapienza collettiva.


Accanto alle installazioni architettoniche, le opere tessili dell’artista Soumiya Jalal arricchiscono lo spazio con interventi poetici e materici, contribuendo a rafforzare il legame tra costruzione, territorio e identità.
Materiae Palimpsest è, in definitiva, una riflessione sul costruire come atto culturale e sociale, un invito a ripensare il rapporto tra uomo, materia e paesaggio. È anche un omaggio alla geografia e alla storia marocchina, al sapere tramandato, ma anche al potenziale trasformativo dell’innovazione sostenibile.

La partecipazione del Marocco alla Biennale è frutto della sinergia tra il Ministero della Gioventù, Cultura e Comunicazione e il Ministero della Pianificazione Nazionale, Sviluppo Urbano, Edilizia e Politica Urbana, e conferma l’impegno del Paese nel promuovere i propri talenti creativi sulla scena internazionale.
Nel cuore della Biennale, il Marocco si racconta attraverso la terra che costruisce, tra bellezza, resilienza e futuro.