Catturare la bellezza circostante per restituirla in uno spazio architettonico che ne amplifica la poesia. È questo l’intento che ha guidato La Casa Millerighe, il più recente progetto di ristrutturazione e interior design firmato dall’architetto Valentina Autiero, fondatrice dello studio omonimo con sede a Vico Equense. Siamo nella suggestiva penisola sorrentina, all’interno di una residenza di 100 mq affacciata sul mare: da casa di villeggiatura utilizzata saltuariamente, l’abitazione si trasforma in dimora stabile, accogliente e funzionale per vivere pienamente ogni momento della quotidianità.

Una nuova struttura spaziale per una nuova quotidianità
Il progetto parte dalla valorizzazione di una pianta quadrata, libera su tre lati, che ha reso possibile una radicale redistribuzione degli spazi. La luce naturale, elemento centrale dell’intervento, diventa strumento compositivo: il suo dialogo con superfici, materiali e colori orienta lo sviluppo fluido e armonico degli ambienti. I confini si fanno porosi, i volumi si rincorrono, le funzioni si intersecano. Lo spazio si apre, si connette, si lascia attraversare.

Il filo conduttore della linearità
È la millerighe — una texture di linee parallele fitte, ritmate, regolari — a costituire il tratto distintivo dell’intera abitazione. Più di un motivo decorativo, si tratta di un vero e proprio codice linguistico che definisce lo stile, struttura le superfici, guida la percezione spaziale. Dalla boiserie in listelli di legno che domina il living al soffitto della cucina, dalle trame prospettiche del corridoio al pattern ceramico del bagno padronale, la casa si legge come un insieme coerente e raffinato, in cui ogni elemento è parte di una narrazione visiva continua.


Living: uno spazio scenico e conviviale
Nel cuore dell’abitazione, la zona giorno si affaccia su un’ampia vetrata panoramica che cattura il paesaggio marino, rendendolo parte integrante dello spazio interno. L’ingresso è definito da una libreria in vetro e legno che funge da dissuasore visivo e da un armadio mimetico a tutta altezza. Il soggiorno, invece, trova il suo perno nella boiserie millerighe: un sistema contenitivo di soli 10 cm di profondità che ospita anche un angolo bar e integra la tv. La sua presenza dà senso e continuità al passaggio verso la zona notte, trasformando il corridoio in una naturale estensione del living.

Il divano, orientato verso la vista mare, e il tavolo da pranzo — posizionato in asse con le colline di Vico Equense — completano una triangolazione visiva e funzionale incentrata sulla convivialità. Sopra il tavolo, un imponente chandelier definisce la verticalità dello spazio con un gesto scenografico e delicato.

Cucina: simmetria inversa, gioco di materiali
Accessibile senza interruzioni dal soggiorno, la cucina si apre in una doppia chiave compositiva. Da un lato, l’area operativa si sviluppa come una scatola total white con fuochi ad incasso rivolti verso il salotto, pavimento in gres porcellanato e soffitto tridimensionale ancora una volta millerighe. Spiccano i dettagli orange — rubinetto e tubo a vista della cappa — che introducono un’ironia cromatica inaspettata.

Dall’altro lato, la zona conviviale si esprime in una parete attrezzata con dispensa, elettrodomestici e un tavolo su misura in appoggio su un setto in vetro, incorniciato da piastrelle a motivi geometrici. Ancora una volta, il gioco tra pieni e vuoti, tra rigore e leggerezza, definisce lo spazio con equilibrio e carattere.


Corridoio e zona notte: continuità e variazione
Il corridoio diventa una galleria prospettica, scandita da listelli lignei che riprendono il pattern millerighe e nascondono porte filo muro.


La zona notte si divide in due ambienti formalmente distinti: da un lato la suite padronale e il suo bagno, che proseguono il linguaggio della zona giorno; dall’altro la camera delle ragazze e il relativo bagno, che dialogano con i codici visivi della cucina.

Nella camera matrimoniale, armadi sabbia lucida sono interrotti da imbotti neri opachi che incorniciano ingresso e finestra. Un piano scrittoio si estende come davanzale, pensato per smart working o beauty corner. Il bagno, di forma quadrata e con pareti libere, ruota intorno a una parete bifacciale centrale che ospita i sanitari. Il lavabo si innesta nella boiserie millerighe e si accompagna a uno specchio sospeso, mentre una doccia con panca e vetrata linearizzata chiude la composizione.


Le ragazze e la luce mediterranea
La camera delle ragazze, ispirata nei toni e nelle linee all’estetica della cucina, è animata da dettagli orange che disegnano arredi su misura e geometrie dinamiche. Il bagno adiacente, rivestito in verde, richiama la vegetazione mediterranea esterna e accoglie un punto luce zoomorfo ironico e sorprendente.


L’intervento su La Casa Millerighe si configura come un esempio compiuto di riqualificazione integrata, in cui il disegno architettonico si sviluppa secondo logiche compositive, funzionali e percettive perfettamente calibrate. L’impiego di elementi su misura, la coerenza tra scelte materiche e cromatiche, e l’adozione di un linguaggio geometrico continuo concorrono alla creazione di uno spazio unitario, polifunzionale e ad alto grado di personalizzazione. L’attenzione all’integrazione tra architettura e arredo, unita alla cura della luce e della sezione visiva, dimostra un approccio progettuale capace di trasformare un’abitazione ordinaria in un vero dispositivo abitativo contemporaneo, dove forma e funzione trovano una sintesi organica e raffinata.