Magma, Lubna, Scaramouche: un nuovo polo culturale e gastronomico di Milano firmato q-bic

Pubblicato il Di in Approfondimenti

A pochi passi dalla Fondazione Prada, in via Vezza d’Oglio 14, un’ex area industriale di 3000 m² è tornata a rinascere sotto la regia progettuale dello studio q-bic di Firenze, trasformandosi in un nuovo fulcro urbano e culturale per Milano. Qui, dove un tempo sorgeva un deposito di ossigeno dei primi del ‘900, oggi prende forma un complesso architettonico che unisce cucina d’autore, arte contemporanea ed eventi culturali, grazie all’iniziativa di Francesco Sicilia, Natascia Milia e della famiglia Querci — imprenditori già protagonisti del successo di Moebius, ristorante che ha conquistato la stella Michelin e un posto di rilievo tra i migliori cocktail bar del mondo.

photo credits: @Nathalie Krag

La nuova avventura si sviluppa attorno a tre realtà distinte ma strettamente interconnesse: Magma, lo spazio eventi; Lubna, il listening restaurant bar; e Scaramouche, la galleria d’arte. Il filo rosso che li unisce è quello della cultura pop e del fumetto, già evidente nel nome del Moebius e ora richiamato anche in Lubna, personaggio iconico del fumetto italiano Ranxerox.

Un progetto urbano che restituisce spazi alla città

«Gli spazi industriali sono vuoti urbani, preclusi alla città. Ecco perché abbiamo voluto pensare a una piazza, un luogo centrale che fosse l’esatto opposto del vuoto urbano precedente», raccontano Luca e Marco Baldini, fondatori di q-bic.
Il cuore del progetto è infatti una piazza trapezoidale di 1200 m²: uno spazio di incontro e socialità che connette i tre volumi funzionali del complesso. Pavimentata in porfido, silenziosa, punteggiata da tre lecci, la piazza è un’oasi sospesa tra memoria industriale e nuova vitalità urbana. A dialogare con la struttura originaria si aggiunge un nuovo volume semicircolare completamente vetrato, che si incastra con naturalezza tra i corpi di fabbrica esistenti, amplificando la percezione di continuità visiva con l’esterno.

photo credits: @Nathalie Krag

Magma: un laboratorio polifunzionale per eventi e cultura

L’area un tempo destinata alla sala macchine ospita oggi Magma, uno spazio eventi di circa 900 m². Qui, il tetto originale è stato demolito e ricostruito mantenendo la forma a shed in ferro, mentre nuovi lucernari in ferro naturale emergono come parallelepipedi geometrici dalle falde inclinate, garantendo luce naturale e un’estetica industriale rigorosa. Le pareti grezze conservano la patina del tempo, mentre un sofisticato intervento impiantistico integrato garantisce funzionalità senza sacrificare l’identità dello spazio.

photo credits: @Nathalie Krag

Magma si presenta come una vera “massa in movimento”, uno spazio fluido, pronto ad accogliere performance artistiche, eventi privati, installazioni e concerti, lasciando ogni volta ampio margine all’immaginazione curatoriale.

Lubna: ascolto, cucina e architettura in dialogo

Lubna, il listening restaurant bar di 350 m², nasce con l’idea di fondere esperienza gastronomica e ascolto musicale in un ambiente dall’estetica fortemente materica.

photo credits: @Nathalie Krag

Distribuito tra il corpo originario e il nuovo volume vetrato, Lubna è attraversato da una lunga panca in cemento che collega visivamente e fisicamente la piazza esterna agli spazi interni, varcando la vetrata senza soluzione di continuità.

Il cemento domina l’interior design: lo ritroviamo nei pavimenti, nel banco cucina, nel cocktail bar e persino nel desk del DJ. Una parete lunga 15 metri ospita un’installazione di moduli girevoli specchiati che, ruotando, si trasformano in superfici di proiezione per video immersivi. L’effetto è di un ambiente mutevole, capace di adattarsi a molteplici scenari di fruizione.

Scaramouche: il ritorno della galleria a Milano

Completa il progetto Scaramouche, galleria d’arte contemporanea fondata a New York nel 2009 da Daniele Ugolini e ora trasferita a Milano in partnership con Simone Ferretti. Gli spazi espositivi, luminosi e dalle cromie neutre, sono concepiti come contenitori duttili per accogliere artisti emergenti e affermati, italiani e internazionali. La galleria ha inaugurato la sua programmazione milanese con una mostra personale dedicata a James Brown, aprendo così una nuova pagina per l’arte contemporanea in città.

photo credits: @Nathalie Krag

Al primo piano del complesso si affaccia anche un loft di 200 m² con cucina a vista, ampio living e zona notte: un ambiente pensato per ospitare residenze d’artista, eventi esclusivi o progetti speciali come showcooking e shooting fotografici.

photo credits: @Nathalie Krag

Una nuova grammatica della rigenerazione urbana

L’intervento di q-bic non è solo un recupero architettonico, ma una vera e propria rifunzionalizzazione urbana, che restituisce significato a uno spazio marginale, trasformandolo in una piattaforma culturale e sociale. Il dialogo tra materiali grezzi — ferro ossidato, cemento, pareti non rifinite — e soluzioni architettoniche contemporanee crea un equilibrio sottile tra passato e presente, autenticità e innovazione.

Il risultato è un esempio virtuoso di come l’architettura possa riattivare luoghi dimenticati della città, senza snaturarne l’identità ma amplificandone il potenziale culturale, artistico e sociale.