BLACK NOUVEAU: l’avanguardia è morta, viva l’avanguardia

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Il 30 e 31 maggio 2025, il Padiglione dell’Esprit Nouveau di Bologna si trasforma in un osservatorio critico sul rapporto tra arte, spazio urbano, tecnologia e politica. Prende vita BLACK NOUVEAU, progetto curatoriale firmato dalla rivista d’arte contemporanea art-frame in collaborazione con lo spazio veneziano CIRCUIT, all’interno della rassegna CLOSER – Becoming the city promossa da Adiacenze. Due giornate in cui mostra, talk e performance si intrecciano in un unico flusso narrativo, per indagare lo spazio – fisico e digitale – come luogo di attrito e possibilità.

Parte di Bologna Estate 2025 e del programma ESPRIT NOUVEAU BOLOGNA 2025–2027, l’evento celebra i 100 anni del padiglione originario progettato da Le Corbusier, offrendo una riflessione radicale sull’eredità delle avanguardie storiche e sul loro impatto nei sistemi contemporanei.

La mostra BLACK NOUVEAU or “excluding/including information as architecture”, curata da Roberto Zancan e dalla redazione di art-frame, in collaborazione con CIRCUIT, ospita cinque installazioni firmate da HECK, artista multimediale austriaco e direttore artistico della rivista. Le opere riflettono sulle contraddizioni dell’avanguardia, interrogando i meccanismi con cui estetica e informazione partecipano all’inclusione o all’esclusione nello spazio sociale e culturale. Dal glitch e la distorsione architettonica generata da intelligenza artificiale, all’interferenza sonora, passando per il détournement simbolico, l’anacronismo critico e la scultura composta da materiali di scarto, l’intera esposizione costruisce un atlante visivo denso di tensioni e ambiguità. «Noi oggi danziamo sulla tomba dell’avanguardia», afferma HECK. «BLACK NOUVEAU è un atto critico contro la fiducia cieca nel codice binario, e un invito a rinegoziare le architetture dell’informazione».

Ad affiancare la mostra, un ciclo di talk pubblici ad accesso libero porta in scena studiosi, artisti, architetti e teorici, per un confronto aperto sui modi in cui si abita, si percepisce e si trasforma lo spazio. Il 30 maggio si apre con una presentazione del progetto, seguita dal panel Exhibitionism: fuori nella città!, che affronta il tema dello spazio urbano come dispositivo performativo. La giornata si chiude con una festa per celebrare i tre anni della rivista art-frame, con un DJ set firmato Black Cottage Cheese aka HECK, interamente composto da musica generata da intelligenza artificiale: un atto performativo che riflette, ancora una volta, sulla tensione tra artificio e autenticità.

Il 31 maggio si apre con il talk L’interfaccia come habitat, incentrato su come le tecnologie digitali stiano ridefinendo la nostra percezione dell’ambiente. Chiude il programma Corpi, tecnologia e ambienti: per un nuovo paradigma dell’abitare, una riflessione collettiva – femminista e intersezionale – su chi disegna gli spazi e per chi lo fa.

BLACK NOUVEAU non si limita a esporre: sfida, connette, apre domande. In un mondo dove il confine tra reale e digitale è sempre più sfocato, la mostra invita a immaginare nuovi modi di abitare – e pensare – la città contemporanea.