Dal 26 settembre al 3 ottobre 2025, Movimento Gallery ha presentato Self Reflections, la mostra personale d’esordio di Costantino Gucci, ospitata negli spazi milanesi di Giacosa35.
Un debutto atteso, che ha riunito dieci opere chiave del giovane artista, tracciando un percorso tra le sue prime sperimentazioni con oggetti tridimensionali d’arredo e quattro nuovi lavori a parete, in un racconto che mette al centro la riflessione — visiva, materica e interiore.


L’istabilità dello sguardo
In Self Reflections, Gucci ha trasformato lo specchio in un dispositivo percettivo: non un semplice oggetto riflettente, ma una superficie viva, mutevole, capace di mettere in crisi la distinzione tra chi guarda e ciò che viene guardato.
Il tema della riflessione diventa così un campo d’indagine sulla percezione e sull’identità, in cui ogni opera si ridefinisce nel rapporto con l’osservatore, la luce e l’architettura circostante.
Lo spazio espositivo è diventato parte attiva del lavoro: la materia riflette, deforma e restituisce immagini parziali, invitando il pubblico a un confronto diretto con la propria presenza e con la natura instabile della visione.

Materia e luce come linguaggio
Le opere esposte testimoniano la più recente fase di ricerca dell’artista, che lavora con vetro e specchio utilizzando tecniche artigianali di lavorazione in fornace.
Attraverso stratificazioni e sovrapposizioni di materiali, Gucci genera superfici ondulate che reagiscono alla luce in modi sempre diversi, producendo riflessi diretti e deformati, profondità cromatiche e trasparenze che evocano il movimento dell’acqua.
La materia diventa così narrazione visiva: una pelle viva, capace di restituire emozione e ritmo, trasformando il riflesso in un’esperienza sensoriale.


Oculus, Portal, Presence: le forme della riflessione
Tra i lavori più emblematici della mostra figurano Oculus Celestia, Portal Lim, Portal Horizon, Portal Solaris e Portal 0: specchi-scultura che portano le prime esplorazioni dell’artista verso un linguaggio più monumentale e strutturato.
Qui, il vetro specchiato e trasparente si alterna in un gioco calibrato di proporzioni e colore, dove la sfumatura — mai uniforme — diventa elemento concettuale e percettivo.
Accanto a questi, le opere Presence e Sol introducono le prime sperimentazioni materiche dell’artista, mentre la serie di tavoli scultorei Ilior apre un dialogo diretto con il design: forme geometriche e solidità visiva incontrano la natura mutevole della riflessione, suggerendo un equilibrio tra funzione e contemplazione.

Tra arte e design, un linguaggio in trasformazione
Con Self Reflections, Movimento Gallery ha proposto una lettura della ricerca di Costantino Gucci come territorio di confine tra arte e design.
La mostra ha messo in evidenza un processo di maturazione che non rinnega la funzione, ma la trasforma in strumento poetico.
Le nuove opere, presentate per la prima volta, segnano un passaggio cruciale: la riflessione non è più solo un tema visivo, ma una condizione mentale, un gesto che ridefinisce la relazione tra oggetto, spazio e osservatore.
Self Reflections ha restituito la profondità di uno sguardo che si interroga costantemente su come la luce abiti la materia e su come la materia, a sua volta, possa restituire la luce come immagine di sé.
In questo equilibrio fragile e mutevole si rivela la cifra distintiva di Costantino Gucci — un linguaggio che si estende dalla scultura all’arredo, costruendo un vocabolario di forme e riflessi dove l’arte diventa percezione viva, e il design una forma di introspezione.