Tra memoria e futuro: David Chipperfield firma la rinascita del Teatro Romano di Brescia

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L’8 aprile 2025, presso l’Auditorium del Museo di Santa Giulia, è stato presentato il progetto di restauro e rifunzionalizzazione del Teatro Romano di Brescia, firmato da David Chipperfield Architects Milano. Commissionato da Fondazione Brescia Musei, in sinergia con il Comune di Brescia e la Camera di Commercio, il progetto rappresenta un ambizioso piano di riattivazione urbana e culturale, restituendo centralità a un monumento archeologico che da secoli abita il cuore della città.

Un progetto tra conservazione e rinascita

L’intervento si fonda su un’accurata ricerca archivistica e su rilievi laser scanner dell’area, integrati in un approccio progettuale che considera il Teatro non solo come sito archeologico, ma come manufatto e luogo teatrale vivo. Il disegno di Chipperfield non mira a una ricostruzione filologica, ma a ristabilire la geometria e la percezione originaria dello spazio, valorizzando i frammenti esistenti attraverso un nuovo equilibrio tra antico e contemporaneo.

L’intento è chiaro: restituire al Teatro la sua funzione sociale e culturale, rendendolo accessibile, attraversabile, e nuovamente teatro nel senso più autentico del termine. La cavea ospiterà fino a 1.000 spettatori, e strutture permanenti ed effimere evocano l’antico frontescena, in parte perduto. Il progetto include inoltre percorsi di visita accessibili, anche durante le future campagne di scavo, trasformando il cantiere stesso in occasione didattica.

Un portale verso l’antico

Elemento chiave del progetto è Palazzo Maggi Gambara, edificio medievale posto sull’area del Teatro, che sarà trasformato in accesso principale e centro tecnico a servizio delle attività. La sua rifunzionalizzazione si inserisce in un più ampio programma di Welfare Culturale, sostenuto da Fondazione Cariplo, volto all’inclusione e all’accessibilità.

Un modello culturale in divenire

Il progetto si integra nella visione che ha guidato Brescia negli ultimi anni, dalla restituzione della Vittoria Alata al pubblico, alla creazione del Corridoio UNESCO. L’azione di Fondazione Brescia Musei, supportata da Regione Lombardia e Camera di Commercio, si configura come un percorso coerente di valorizzazione identitaria e urbana. L’intervento sul Teatro si ispira a esempi virtuosi come i teatri romani di Verona, Pompei e Ostia Antica, e guarda a un futuro modello gestionale che bilanci la fruizione museale con la produzione culturale dal vivo.

Archeologia per la città

Riprendendo le parole dell’archeologo Salvatore Settis, il Teatro Romano di Brescia torna a essere “archeologia per la città”, parte viva del tessuto urbano. Lo stesso Chipperfield dichiara:
“Abbiamo cercato di dare ordine a questi antichi frammenti, non per ricreare ciò che fu, ma per far rivivere il senso dello spazio. Reinseriamo il passato nella vita quotidiana della città, non accanto, ma insieme ad essa.”

In un tempo in cui le città cercano nuove centralità culturali, il Teatro Romano di Brescia si prepara a riconquistare il proprio ruolo, divenendo non solo un simbolo del passato, ma una piattaforma per il futuro.