Arredare locali ufficio: quello che devi sapere per organizzare gli spazi

Pubblicato il 10 Marzo 2020 Di

Nel campo dell’interior design la progettazione di uno spazio di lavoro, riveste oggi un ruolo importante, sia che si tratti di un ufficio privato che di uno spazio pubblico come un coworking. In questo settore, le ultime tendenze in tema di arredo ci mostrano spazi colorati e ludici, dove si lavora e si socializza. Per arredarlo, saranno fondamentali ovviamente le scrivanie, i mobili contenitori, le librerie e le sedie. In tal senso possiamo trovare soluzioni interessanti tra i mobili per ufficio on line economici da mixare con accessori design così da personalizzare lo spazio.

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Ma arredare uno spazio di lavoro non significa solo progettare la distribuzione e scegliere i complementi. Per progettare ufficio è richiesta anche la conoscenza e rispetto di normative specifiche.
La norma UNI 11534:2014 ad esempio, fornisce indicazioni utili per dimostrare la conformità degli ambienti ufficio ai requisiti obbligatori, fissati dalla legislazione in materia di sicurezza del luogo di lavoro.

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Il riferimento principale è il Decreto legge 81/2008, che obbliga tutte le imprese pubbliche e private a rispettare le “prescrizioni minime” per le postazioni di lavoro destinate ai videoterminali. Il decreto ha lo scopo di tutelare il benessere e la salute dei lavoratori che trascorrono al pc per almeno 20 ore settimanali.

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Fondamentale anche la Norma EN 527-I del 2011 relativa ai requisiti dimensionali di scrivanie e tavoli da lavoro per ufficio. E’ molto dettagliata, ad esempio individua ben 4 diverse tipologie di scrivanie: scrivanie ad altezza regolabili, scrivanie ad altezza selezionabile, scrivanie ad altezza fissa e scrivanie ad altezza regolabile o selezionabile, ma con un intervallo di regolabilità ridotto. Queste sono solo alcune delle norme esistenti che riguardano, gli arredi, le loro caratteristiche e la loro disposizione.

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Oggi la soluzione più diffusa è l’open space. Questa tipo di disposizione è stata ideata da Florence Knoll intorno al 1950. Fu la designer americana a rivoluzionare il design degli uffici, disegnandoli come spazi aperti organizzati razionalmente per le esigenze degli impiegati.
Diresse la Knoll Planning Unit, il servizio di interior design della Knoll Associates, dal 1943 al 1971, definendo lo standard organizzativo degli uffici nell’America del dopoguerra. Insegnò ai dirigenti aziendali che una scrivania poteva essere leggera e accessibile, che serviva al suo scopo senza sembrare una fortezza di mogano scolpita. Uno dei progetti più celebri progettati dalla Knoll Planning Unit fu completato nel 1962, per l’ufficio newyorkese della società di media Cowles Publications.

Per quello che riguarda la disposizione in ufficio open space è fondamentale tenere presenti i punti luce e le finestre. Come sempre, anche nei luoghi di lavoro è positivo se si riesce a sfruttare al meglio la luce naturale. Bisogna comunque evitare che i raggi si rifrangono sul monitor del pc. Perciò la luce dovrebbe essere laterale o comunque orientata in modo da illuminare il piano di lavoro.

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Le distanze minime tra scrivania e qualsiasi elemento circostante dovrebbe essere almeno di 80 cm se si tratta di un armadio almeno 110 cm. La postazione operativa di uno spazio open space occupa necessita circa un minimo di 4,5 Mq.

Riguardo agli spazi open space recentemente però hanno cominciato a diffondersi studi e teorie che individuano in questa disposizione alcuni svantaggi. Primo fra tutti un’eccessiva presenza di elementi di distrazione con la conseguente riduzione della produttività.

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Anche per questo che negli ultimi tempi alcuni designer hanno cominciato a immaginare soluzioni tecnologiche originali che pur facendo restando in spazi aperti isolano il lavoratore.
Come Helmfon, il grande casco da ufficio ideato dallo studio ucraino di design Hochu Rayu.


Ma senza arrivare a soluzioni così alienanti, la nuova frontiera per gli uffici sembrano essere gli spazi ‘semi-open’ una sorta di coffices, luoghi in cui lavorare in piccoli gruppi in un ambiente rassicurante e tranquillo in cui lo scambio di idee non degenera nel caos e nella confusione e la produttività cresce.

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Spazio dotati di pannelli divisori e flessibili, che consentono maggiore privacy. Spazi aperti in cui si lavora, ma in cui ci sono anche di aree private e salette per chi ha bisogno di concentrazione.

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Un modo diverso di lavorare, che risponde alle moderne esigenze di flessibilità proposte dallo smart working e dal modello lavorativo in remoto che ha comunque bisogno di un luogo fisico in cui svolgersi ma tiene conto anche di altre necessità.

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