Finiture d’interni: i pavimenti in resina

Pubblicato il 20 Dicembre 2019 Di

Gli interni contemporanei sono sempre più minimali, anche per questo essendo ora più visibili, la scelta degli elementi strutturali di una abitazione è diventata più importante. Arredare casa non è quindi solo una scelta in termini di mobili, lampade, tende, tappeti. Oggi è di fondamentale importanza anche la qualità dei materiali degli spazi interni come le pareti e i pavimenti.

Le finiture non sono più superfici anonime da dipingere o rivestire, ma sono il mezzo con cui esprimere il carattere di un interno.

Le soluzioni proposte dal mercato sono molteplici. Ad esempio se si pensa al pavimento non ci sono solo le classiche soluzioni in ceramica, legno o pietra. Tra le più originali finiture c’è anche la  moquette, tornata in voga di recente, il pavimento in cemento o il pavimento in resina.

Quest’ultimo è’ un materiale termoindurente grazie al quale si possono realizzare pavimentazioni lucide ed eleganti.

Per ottenere un pavimento in resina sono possibili diverse formulazioni, ma la base è costituita sempre da una resina sintetica. La tipologia più diffusa per costruire pavimenti è la resina epossidica. Esistono però anche altre tipologie di resina come le resine bicomponenti, le resine metacriliche (PMMA), le resine poliuretaniche per uso esterno e le resine cementizie, resistenti sia all’umidità che ai raggi UV. Di  nuova generazione oggi ci sono anche i pavimenti in resina 3d e quelli in resina luminescente che si illuminano al buio.

 I pavimenti in resina sono nati come rivestimento ad alta resistenza per superfici industriali e commerciali, ma nel tempo sono diventati di uso comune anche i pavimenti in resina per abitazioni. Questa soluzione è indicata soprattutto  in contesti con ampie superfici come open space o loft. La resina è un materiale resistente che resiste molto bene alle sollecitazioni meccaniche e agli urti. E’ pratico, facile da pulire inoltre è ideale per chi intende realizzare un interno con un’estetica ricercata. La resina si presta soprattutto per gli interventi di ristrutturazione. Uno strato sottile (circa 3-4 mm) può essere applicato direttamente sull’esistente senza dover rimuovere il pavimento originale, donando in poco tempo un aspetto completamente nuovo agli ambienti .

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Perché scegliere un pavimento in resina: pro e contro

 

La posa in opera di un pavimento in resina oggi non presenta particolari difficoltà, e questo è sicuramente un vantaggio. I lavori sono veloci, anche se è bene affidarsi sempre ad un professionista

Il pavimento in resina non teme in contatto con l’acqua o con altri liquidi, perché la superficie termoindurita non può assorbirli.  Questo li rende una soluzione adatta per realizzare nelle abitazioni soprattutto i pavimenti dei  bagni in resina.

La superficie di un pavimento in resina non richiede ulteriori finiture, si presenta integrale e liscia, senza giunture. Facile anche la manutenzione e la pulizia, basta ricorrere a prodotti specifici così come si fa per un parquet. 

 

Le caratteristiche di questo materiale fanno sì che non si possono creare infiltrazioni di acqua e non si possa  accumulare lo sporco nelle fughe, rendendo semplice la pulizia del pavimento. 

Un pavimento in resina è ignifugo, atossico, ha qualità fonoassorbenti ed è moderatamente antiscivolo. Al contatto la superficie questa si presenta naturalmente calda sotto i piedi. Ancor di più lo è  quando si ha il riscaldamento a pavimento, per il quale è particolarmente adatta. La resina elastica, sottile e resistente, infatti non rappresenta una barriera al calore ma ne favorisce il passaggio. Una caratteristica della resina è anche la conducibilità termica.

Esteticamente  la resina consente di realizzare pavimenti in una vasta gamma di colori, l’effetto che si vuole ottenere può quindi essere personalizzato. Un pavimento in resina può essere liscio o ruvido, lucido, opaco o satinato per diventare così un elemento decorativo. La fase più delicata è quella della posa, perché se effettuata su un terreno non stabile o non  adeguatamente preparato, può dare luogo alla formazione di crepe. 

Gli  svantaggi sono legati all’assenza di una finitura protettiva e alla possibilità che con il tempo la resina possa perdere la sua lucentezza e la colorazione originaria tendendo ad ingiallirsi. Ma questo avviene solo nel caso di prolungata ai raggi UV quindi per ovviare basta scegliere una resina resistente ai raggi del sole.

In copertina: Photo by John Salvino on Unsplash