L’EX-ANSALDO SI APRE ALLA CITTA’: ARCI MILANO, AVANZI, ESTERNI, H+, MAKE A CUBE3, INSIEME, PRONTI A DAR VITA AD UN NUOVO PROGETTO CULTURALE E PRODUTTIVO PER MILANO

Pubblicato il 5 Aprile 2015 Di
La diversità come punto di forza, la cultura come linguaggio, il luogo come spazio d’incontro aperto e partecipativo fra idee, opportunità e produzione: sarà un nuovo progetto creativo per Milano quello che Arci Milano, Avanzi, esterni, h+, Make a Cube3, insieme al Comune, stanno sviluppando all’interno dell’Ex Stecca delle Acciaierie Ansaldo, dopo essersi aggiudicati lo scorso luglio il bando pubblico per la gestione degli spazi per i prossimi 12 anni. Un progetto per la città, che chiama la città stessa a partecipare fin dai suoi primi passi.
Prendono infatti avvio a maggio i lavori di ristrutturazione, su progetto architettonico di onsitestudio, dei circa 6.000 metri quadri, distribuiti su due livelli, che si estendono tra via Bergognone e via Tortona, corpo centrale dello storico stabilimento Ansaldo, risalente al 1904 e acquistato dal Comune negli anni Novanta con lo scopo di promuovere e diffondere iniziative culturali. Altri 6.000 mq (livelli 3 e 4) sono inoltre interessati da un’opzione per un possibile futuro ampliamento del progetto. Un impianto architettonico di grande fascino, che documenta e testimonia la natura ex industriale della città, e in particolare di zona Tortona, divenuta oggi polo di riferimento del design e della moda Made in Italy a livello internazionale, ma anche cuore pulsante di uno dei distretti creativi più vivaci della città.

Non a caso, il progetto degli spazi Ex-Ansaldo pone le sue fondamenta a partire da un concetto di trasformazione culturale e produttiva attenta a recepire i nuovi linguaggi della contemporaneità in costante divenire, che mette la cultura al centro di ogni processo decisionale come chiave per comprendere e interpretare il mondo e le sue evoluzioni.
Una filosofia d’intenti che è anche punto di forza e di sinergia dei cinque partner culturali aggregati sul progetto, tra i più rappresentativi operatori culturali e di innovazione sociale
milanese. Un gruppo eterogeneo, con competenze diversificate e complementari e ampie reti relazionali, che ha voluto e saputo mettere a fattor comune le proprie diverse esperienze
in materia di progetti culturali per immaginare l’Ex-Ansaldo quale futuro punto di riferimento per l’industria della creatività nelle sue varie forme.
L’Ex-Ansaldo sarà una moderna “fabbrica” di produzione culturale dove incubazione, produzione e fruizione coesistono in un unico spazio per la formazione, la creatività, gli eventi, l’impresa, la ristorazione e il tempo libero. Al suo interno si producono idee e imprese, si copre tutto il ciclo dei prodotti, per far sì che ricerca e sperimentazione possano diventare motore di crescita sociale e culturale. Un acceleratore nella creazione di brand culturali e di imprese della creatività del tessuto cittadino, per sviluppare economia virtuosa e rigenerativa. Un luogo aperto a tutta la città ma dal respiro internazionale dove far crescere le proprie idee e i propri progetti in una dimensione collettiva.
Sulla base di questa filosofia d’intenti, sono state individuate le principali funzioni degli spazi, tradotte nel progetto architettonico di onsitestudio: grandi spazi di incontro, di studio, di riflessione e di lavoro – luminosi, fluidi, aperti anche di notte – con laboratori e negozi, sale prova e palchi, serre e cucine. Tutti collegati e in dialogo tra loro dove giovani e meno giovani possano incontrarsi, comunicare, creare o semplicemente riposarsi.
Il progetto prevede la realizzazione di spazi per lavorare in piccoli o grandi gruppi in quello che sarà incubatore e laboratorio, banco di prova e acceleratore per imprese e associazioni, per investitori di venture capital ed early adopter, per progettisti e ricercatori. Uno spazio dove speriamo che tutto diventi possibile e dove le diversità saranno forza creativa e sicurezza.
Le due grandi sale al pianterreno saranno il luogo di partenza alla scoperta degli spazi dell’Ex-Ansaldo e ospiteranno un bar-gastronomia sempre aperto, un bookshop, un cinemateatro, diversi palchi a disposizione per prentazioni e spettacoli con un fitto programma di eventi.
Salendo al primo piano, invece, sarà possibile immergersi in un mondo fluido e in continua evoluzione, composto da diversi spazi sempre in sinergia tra loro: il co-working sarà a stretto contatto con i laboratori, favorendo una contaminazione reciproca e genuina; l’ostello sarà anche una residenza per ospiti e artisti di passaggio, un po’ come una seconda casa, un recapito provvisorio ma personale; il ristorante, tra laboratorio e azienda agricola, valorizzerà
la produzione e la trasformazione di materie prime.
Saranno questi i luoghi di nascita di progetti che al centro del proprio ragionamento economico hanno la produzione di beni e servizi comuni, la loro conservazione e il loro sviluppo. Un luogo in cui l’utilità pubblica sarà generata dall’azione privata. Vi saranno inoltre, sale prova, una sala giochi, una piccola Arena, un teatro, spazi per spettacoli, cinema, prove teatrali e prove di danza, presentazioni ed eventi serali.
Il progetto si concentra sulla relazione tra le grandi aule ex-industriali, finora vuote e in attesa di destinazione, e una serie di piccoli e grandi volumi che contengono i servizi, accuratamente disposti nello spazio a creare una sorta di città, di micro-urbanistica, di spazi urbani fatti di slarghi, strade, grandi e piccole piazze popolate giorno e notte. É un posto unico, che tuttavia potrebbe replicarsi in ogni città del mondo. Un posto che paradossalmente non c’è ancora, ma di cui ogni città avrebbe bisogno. Un posto che nasce a Milano e da Milano si proietta verso il mondo.