Rafael Moneo: estetica e funzionalità

Pubblicato il 4 Settembre 2013 Di

L’efficace rielaborazione degli spazi di uso pubblico, tra estetica e funzionalità, è una delle maggiori sfide dell’architettura contemporanea e sono pochi gli architetti che hanno saputo coniugare armoniosamente le esigenze e il gusto attuale con le caratteristiche urbane. Tra i grandi del panorama europeo, lo spagnolo Rafael Moneo occupa un posto di primo piano per la sua capacità di sfruttare le tecnologie avanzate evocando allo stesso tempo effetti caratteristici dell’architettura ispano-islamica. Un lavoro intenso e di grande impatto che Moneo stesso – unico spagnolo ad aggiudicarsi, nel 1996, il Premio Pritzker per l’Architettura – racconterà in prima persona a Cersaie nell’evento di mercoledì 25 settembre (ore 11, palazzo dei congressi Europauditorium presso Bologna Fiere).

 Dopo Kazuyo Sejima, (Premio Pritzker 2010) ed Eduardo Souto De Moura (Pritzker 2011) quest’anno sarà infatti Moneo a tenere la tradizionale Lectio magistralis che impreziosisce il programma di eventi del Salone internazionale della ceramica. Un’occasione unica per comprendere il percorso e le riflessioni alla base degli interventi firmati da Moneo, come la stazione della metropolitana di Madrid (1988), l’estensione della Bank of Spain (2006) e l’ampliamento del Museo del Prado (2007), il Museo d’Arte moderna di Stoccolma (1997) e l’aeroporto di Siviglia (1988-92), ma anche la cattedrale di Nostra Signora degli Angeli a Los Angeles (2002) e la RIBA Royal Gold Medal (2003).

La Lectio magistralis sarà preceduta dalla conferenza stampa in programma alle 10 alla Galleria dell’architettura di Cersaie (Gall.21/22). Introdurrà entrambi gli eventi Francesco Dal Co, architetto e professore di storia dell’architettura alla Iuav di Venezia.

Nato nel 1937 a Tudela (Spagna), José Rafael Moneo Vallés si laurea nel 1961 all’Etsam di Madrid. Dopo aver lavorato con Francisco Javier Sáenz de Oiza si trasferisce in Danimarca per due anni dove collabora con lo studio di Jørn Utzon a Hellebaek. Grazie a una borsa di studio vinta all’Accademia di Spagna trascorre i tre anni successivi a Roma per poi fare ritorno a Madrid, dove nel 1966 apre il suo studio e inizia a insegnare all’Etsam. Nel 1974 è tra i fondatori della rivista Arquitecturas-Bis. Nel 1976 la svolta, con il trasferimento negli Stati Uniti dove per due anni lavora all’Istituto di architettura e studi urbani di New York. Dal 1987 è inoltre titolare di una cattedra all’Università di Harvard, di cui è stato Presidente della Graduate School of Design per 5 anni.

Nei due decenni successivi si moltiplicano i progetti di grande respiro e i prestigiosi incarichi, che si accompagnano a importanti riconoscimenti internazionali, come il Pritzker e il premio Antonio Feltrinelli dell’Accademia nazionale dei Lincei nel 1998. Particolarmente apprezzata è la sua ricerca sulla dimensione urbana del progetto, la qualità costruttiva e la dimensione storica dell’architettura, ben rappresenta dall’edificio Manzana Diagonal di Barcellona (1993) quasi un manifesto del pensiero architettonico di Moneo in rapporto con la città, mentre del tutto inaspettato si è rivelato l’opalescente auditorium e centro congressi Kursaal a San Sebastian (1999), una piacevole deviazione rispetto allo stile consueto. Da ricordare anche il Davis Center presso il Wellesley College a Wellesley, Massachusetts (1993), il Centro culturale Don Benito a Badajoz (1997); l’auditorium di musica di Barcellona (1998), il nuovo edificio municipale di Murcia (1998).