Un progetto per la rinascita: 401 È AMATRICE.

Pubblicato il 17 Gennaio 2018 Di

La famiglia Serafini presenta alla Triennale di Milano il 31 gennaio 2018 il percorso di una nuova impresa, nata ad Amatrice dalla polvere delle macerie della loro terra distrutta dal terremoto. Un profumo che è un progetto di ripresa e un messaggio di forza e amore. Marina e Roberto Serafini con le figlie Alessia e Domiziana, hanno – per fortuna – una storia da raccontarci. Sì fortuna, perché è solo grazie alla fortuna che si sono salvati durante la notte che il 24 agosto 2016 li ha visti sopravvissuti al crollo del loro paese. Una famiglia di commercianti che conduceva l’attività della profumeria più antica di Amatrice. Poi la scossa, la prima. Subito la paura. Macerie e polvere questo il ricordo più nitido. Non basterebbero pagine per raccontare quello che è successo nei giorni a seguire. Alcuni di voi lo sanno, sono stati là, altri da lontano sono tuttora coinvolti in progetti di solidarietà straordinari, o semplicemente c’è chi ancora cerca di capire. Le tende prima, i container qualche settimana fa, diventano la loro nuova casa. E decidono che aspettare e sperare in una ripresa non li fa sentire a proprio agio, visto che di agio poi lì in quella terra ormai ce n’è ben poco.

Parlano con alcuni amici, e altri amici e finalmente grazie a Vincenza Bufacchi della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa di Rieti arrivano a incontrare Silvana Angeletti e Daniele Ruzza. La coppia di progettisti coglie subito il punto: Marina e Roberto dovevano sviluppare un nuovo percorso d’impresa positivo e che partisse da ciò che da sempre li ha appassionati, ovvero il mondo dei profumi. Un profumo. Creare un profumo che porti con sé il nome di Amatrice, che significhi la ripresa, che racconti la sensorialità di una terra che non aspetta, agisce. Da qui la necessità di affidarsi a un naso per la creazione della fragranza: Lorenzo Dante Ferro non esita a prendersi cura del progetto e da subito – siamo a settembre 2017 – si cimenta nell’alchimia delle essenze che gli suggerisce l’intuito.

 

 

Così parte 401 È Amatrice. Poi un’agenzia di comunicazione fondata da Katia Jorfida e Cristina Rota viene coinvolta per strutturare e dare corpo al progetto, ovvero di occuparsi del racconto di questa storia fatta di persone e di generosità. E Giovanni Gastel non esita a fondere la sua luce magica della camera fotografica con l’essenza di un profumo, che non è solo una fragranza, altrimenti non farebbe brillare gli occhi. Una scatola, un profumo, un’essenza. Ma. Se guardiamo indietro, a quel che è successo, un pensiero ci tormenta. Sarebbe potuto non accadere? Avremmo potuto evitare? “Vorrei ci fosse una forma di protezione, vorrei una rete per non cadere, una trama sottile che salvi anche il più piccolo granello di sabbia”. E il profumo 401 È Amatrice ha anche il compito di tentare di cambiare le cose perché quel che è successo non possa più accadere. Anna Maria Sacconi attraverso la sua arte silenziosa ed essenziale dona il suo messaggio di cura e di protezione. Una rete, una garza sottile. “Non cade, non cade. Non può più accadere”. Il profumo La composizione 401 È Amatrice è stata creata dal Maestro Profumiere Lorenzo Dante Ferro e contiene centoquaranta ingredienti selezionati tra le migliori qualità di oli essenziali e materie prime aromatiche, orchestrate per svilupparsi in crescendo. 401 È Amatrice verrà presentato alla Triennale di Milano il 31 gennaio 2018 alle 18.00 attraverso una mostra retrospettiva sull’intero progetto.

 

401 È Amatrice è in vendita on line al sito www.riflessi88.it e presso lo store 10 Corso Como a Milano.