Marcel Breuer

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Architetto e designer ungherese, Marcel Breuer è un altro padre del design contemporaneo, autore di progetti di mobili senza tempo.

Inizia la sua formazione nel 1920, vincendo una borsa di studio per studiare pittura e scultura a Vienna, all’Accademia di Belle Arti ma dopo un paio di settimane lascia per lavorare nello studio di un architetto. Si  trasferisce poi a Weimar, in Germania per studiare al Bauhaus, dove segue il corso di falegnameria.

Sedia per il Bauhaus progettata da Breuer e Gunta Stölzl.

Sedia per il Bauhaus progettata da Breuer e Gunta Stölzl.

Uno dei suoi primi progetti è l’African chair o sedia romantica, in legno scolpito a mano e tessuti disegnati nell’ambito del Bauhaus con la tessitrice Gunta Stölzl, quando aveva 19 anni, nel 1921. Una seduta la cui forma deriva dalle culture locali ungheresi e da produzioni artigianali, realizzata come prototipo artigianalmente nei laboratori della scuola.

Sedia African Chair progettata da Breuer e da Gunta Stölzl nel 1921.

Sedia African Chair progettata da Breuer e da Gunta Stölzl nel 1921.

Terminati gli studi, inizia un periodo di formazione professionale in uno studio d’architettura di Parigi, tornando poi alla scuola nel 1925, al Bauhaus, nel ruolo di insegnante, dirigendo dal 1925 al 1928 il laboratorio del mobile. Direttore della sezione mobili, Breuer indirizzò la ricerca verso la progettazione di mobili e oggetti d’arredamento da prodursi industrialmente e in serie, affrontando con metodologia rigorosa i relativi problemi tecnologici e stilistici.

In questo periodo inizia a progettare mobili moderni, in tubolare metallico, tra cui le sue famose sedie sia in legno e schienale in stoffa sia in tubolare di ferro con schienale impagliato attraverso le quali ricerca soluzioni espressive nuove.

Inizia infatti a sviluppare l’innovativa sedia in acciaio tubolare Club, più tardi battezzata sedia Wassily.

Molti i progetti di interni di cui si occupa in quegli anni, tra cui , gli interni del Bauhaus a Dessau (1925/26) e per l’abitazione di Piscator a Berlino nel 1927 o la casa di Walter Gropius  (1928).

Nello stesso anno, co-fonda Standard-Möbel per produrre e distribuire i suoi mobili in tubolare d’acciaio.

Interni del soggiorno della casa di Piscator.

Interni del soggiorno della casa di Piscator.

Nel 1931, chiude il suo ufficio per viaggiare in Europa meridionale, torna poi in Germania nel 1933, ma con i  nazisti al potere gli era impossibile poter lavorare così,  Breuer si trasferì in Svizzera dove si è concentrò sulla progettazione di mobili. I pezzi tubolari in acciaio e alluminio, che  produsse in Svizzera ebbero lode universale, ciò nonostante le economie di  Breuer non erano soddisfacenti e nel 1935 decise di unirsi a Gropius – e Isokon – a Londra.

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La sedia è chiamata, Modello n. 301. E 'realizzato in alluminio verniciato con una sedia dipinta e stampata in laminato.

La sedia è chiamata, Modello n. 301. E ‘realizzato in alluminio verniciato con una sedia dipinta e stampata in laminato.

I mobili in alluminio non erano forti come in l’acciaio tubolare, ma era notevolmente più economico. Avevano delle bande concave sul retro strutturalmente necessarie, ma allo stesso tempo, esteticamente gradevoli.

In quegli anni molti suoi lavori sono abitazioni unifamiliari come Casa Breuer  I a Lincoln, Massachusetts, Frank House, at Pittsburgh, Pennsylvania, entrambe nel 1939, Chamberlain Cottage nel 1940 Massachusetts o Casa Breuer  II, in Connecticut, 1948.

Casa Breuer I.

Casa Breuer I.

Interni Casa Breuer I.

Interni Casa Breuer I.

Trasferitosi a Londra, dal 1935 al 1937 lavora presso lo studio F.R.S. Yorke, per il quale progetta ancora mobili in alluminio.

Modello n. 313. Il lettino ha un telaio in alluminio piegata con doghe in alluminio e braccioli in faggio.

Modello n. 313. Il lettino ha un telaio in alluminio piegata con doghe in alluminio e braccioli in faggio.

Dal 1937 si trasferisce in U.S.A. e presso la Harvard University, assume ruolo di docente di architettura. Dal 1938 al 1941 è in studio con Walter Gropius. Da questo momento perseguirà soluzioni non sempre rigorose come il campanile della chiesa St. John’s Abbey in Collegeville, nel Minnesota.

 

Nel 1946 completa il suo primo edificio del dopoguerra, la Casa Geller a Long Island, e apre un ufficio a New York con Eliot Noyes come suo partner.

Casa Geller.

Casa Geller.

Tre anni dopo, nel 1948 il Museum of Modern Art, New York organizza una mostra itinerante di lavoro Breuer e nel 1949, gli commissiona il progetto di una casa nel giardino del Museo. Questa commissione rivitalizza carriera di Breuer.

L'edificio costruito da Marcel Breuer per il Moma di New York.

L’edificio costruito da Marcel Breuer per il Moma di New York.Casa Breuer, New Canaan, Connecticut (USA), 1951

Importante esponente del movimento moderno, nel 1953 collabora con Pier Luigi Nervi e Bernhard Zerfhuss alla progettazione del Palazzo dell’UNESCO a Parigi, mettendosi in evidenza per la struttura del fabbricato.

Nel 1956 apre lo studio Marcel Breuer and Associates. Il progetto dell’UNESCO viene ripreso ed ampliato per il Centro Ricerche del’IBM Francia. Nel 1957 inizia i lavori per aule e residenze della New York University e nel 1963 inizia un progetto triennale per la progettazione del Whitney Museum of American Art di New York.

Il Whitney Museum of American Art di New York.

Il Whitney Museum of American Art di New York.

Breuer morì a New York nel 1981. Tra i suoi più noto prodotti di design: la Sedia Wassily (1925), Sedia Cesca (1928), Tavolo, (1925-1926) e la poltrona (1935-1836).

 

Pur essendo ricordato per i suoi pezzi di arredo ed improntando  gran parte del suo lavoro alla ricerca di una espressività nuova del mobile grazie all’utilizzo di materiali innovativi, molti sono anche i grandi progetti di architettura realizzati da Marcel Breuer: grandi volumi strutturali come la Central Library di Atlanta, il Begrisch Hall, i Grandi Magazzini De Bijenkorf a Rotterdam.

La Central Library di Atlanta.

La Central Library di Atlanta.

Il Begrisch Hall progettato da Marcel Breuer.

Il Begrisch Hall progettato da Marcel Breuer.