Tavolini Opto

Pubblicato il Di in Infiniti Design De-Contest 2012

Alessandro D’Angeli e Ivo Caruso progetto 1° classificato categoria “Europa e Africa” con il progetto “Opto”, ispirato al film “Invictus” .
Qual è stato in breve il vostro percorso di studi e professionale?
Laureati entrambi nel 2009 presso il Corso di Laurea in Disegno Industriale, Facoltà di Architettura “L.Quaroni”, Sapienza Università di Roma, ci siamo formati presso lo studio Lenci Design e gli uffici di ricerca e sviluppo di Slamp e Unopiù.
Ivo Caruso: sono redattore della rivista bimestrale Design for Made in Italy, allegata a DIID (Disegno Industriale Industrial Design) e distribuita a livello internazionale. Inoltre sono collaboratore interno presso la Studiomartino.5 (Roma) in qualità di industrial designer, e dal 2010 sono tutor universitario presso il C.d.L. in Disegno Industriale.


Alessandro D’Angeli: nel 2006 ho partecipato al Corso di Alta Formazione in “Innovazione di processo e di prodotto”. Dal 2009 sono direttore creativo, con mansioni supplementari di editore e autore, per Il Barone Games s.r.l. (Roma). Siamo assieme dal 2007, quando abbiamo iniziato a collaborare come referenti organizzativi per conto della Sapienza della mostra Sea Style Design presso il SUN di Rimini. Dal 2008 siamo ideatori, coordinatori e direttori creativi di SUNLAB: FOR A CREATIVE OUTDOOR, un laboratorio di sperimentazione sui temi dell’outdoor design. Insieme sviluppiamo prodotti e progetti di comunicazione per diverse aziende italiane; negli anni abbiamo ricevuto numerose menzioni e pubblicazioni per i nostri lavori.
Presentate e commentate il vostro progetto.
Opto è un tris di tavolini in cui la stessa base può montare i diversi piani, realizzabili con diverse essenze legnose, caratterizzati da altezze e diametri diversi e dalla presenza di due finiture. Il cerchio al centro del top suggerisce un posizionamento e presenta una lieve concavità portaoggetti.
Il cerchio è nel contempo una forma arcaica e perfetta, capace di suggerire movimento, instabilità, ma anche inclusione, protezione e sicurezza.

Come afferma Munari “Un disco, poggiato su di un piano, non si può metterlo in disordine…perciò quasi sempre i piatti sono rotondi”. È quindi molto più semplice disporre tavoli e tavolini circolari in un ambiente (generalmente rettangolare) il quale non sarà mai percepito come disordinato. Questa  proprietà del cerchio è ancora più evidente quando il prodotto è inserito in ambiente pubblico in cui il continuo flusso di persone tenderà a “muoverlo sul posto” più volte.
A quale film vi siete ispirati per creare il progetto? Quali sono le caratteristiche che lo rendono un progetto
originale?
In genere il nostro approccio ideativo si ispira ad un insieme di stimoli: film, ma anche libri, esperienze, arte. Tutti i film in elenco erano in qualche modo di possibile spunto. Elaborando ricordi, scene e impressioni abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle tematiche presenti in “Invictus” di Clint Eastwood, in cui è racchiuso un intento di unione di popolazioni tipicamente occidentali a popolazioni spiritualmente africane, una unione capace di creare coesione e solidità, armonia nel rispetto delle differenze.
L’ispirazione funzionale parte da una riflessione sul vivere quotidiano europeo, che suggerisce tre livelli di ordine e relazione, tutti con la stessa base culturale: il basso rilassato con gli amici, il medio più formale con i parenti e l’alto veloce e frugale per noi stessi.
L’ispirazione estetica nasce dall’Africa, terra a noi vicina, atavica, ricca di tradizioni tribali che fanno del cerchio un elemento caratterizzante di unione e comunione, di musica (con i vari strumenti a percussione), di decoro (con i varianelli, collane e bracciali), di danza e socializzazione.