Arredativo incontra Andrea Castrignano

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Interviste

Abbiamo incontrato Andrea Castrignano  durante il Fuori Salone 2015, e oltre a farci raccontare il progetto Atelier Durini 15, di cui abbiamo già parlato, in quell’occasione abbiamo  scambiato con il progettista, due parole sul suo lavoro di Interior designer…

 

  • Parliamo di te, del tuo approccio alla progettazione, quali sono i tuoi riferimenti quando inizi un lavoro ?

Mi ispira molto conoscere il cliente, io mi reputo un po’ sarto e un po’ psicologo. Cerco di non fare mai “la mia casa”, ma di fare “la tua casa”. Spesso dai clienti, mi faccio invitare nel loro habitat, per conoscere le loro abitudini e vedere gli errori che hanno compiuto nella loro casa.

Ci capita spesso di essere chiamati da clienti che hanno vissuto per 20, 30 anni nella loro casa convivendo con degli errori che loro hanno colto, ma che non si spiegano. E’ in quei casi  mi dicono: “Andrea ce qualcosa che non ci piace in questa casa….”

La  filosofia del nostro studio, è anche aiutarti  a creare la tua casa, anche con quello che tu hai già, eliminando il superfluo, il pout pourri. La gente questa cosa l’ha colta, anche grazie al nostro programma in tv. Questo ha movimentato il mercato, la gente si è appassionata di più alle loro case.

Gli italiani amano la loro casa forse, nel mondo siamo tra quelli che detengono più immobili di proprietà, ma abbiamo più di 20 milioni di alloggi da sistemare. Alloggi degli anni ‘60, ‘ 70, ‘80, un po’ fermi nel tempo, che hanno bisogno di essere aggiornati..

 

 

  • Raccontare il progetto in TV, in un libro, a un cliente, come cambia ?

Quello che leggi e che vedi è esattamente la mia quotidianità. Siccome è nato tutto assolutamente per caso, sono riuscito a comunicare la mia passione che è quella che mi ha contraddistinto, che condivido con lo staff.

  • Una definizione: l’interior design è ….?

L’interior designer è una figura che ti permette di capire il dettaglio di cui tu hai bisogno nella tua casa. noi siamo quell’elemento che coniuga l’architettura all’arredo che ti aiutiamo a finire la tua casa.

Spesso ci capita di essere chiamati in soccorso in case bene strutturate ma non finite…

Non è che se hai diviso bene allora la casa sia conclusa. Il vestito della casa è ciò che rende la casa finita. Quei dettagli che ti fanno dire ok mi sento in una casa accogliente .Per fortuna negli ultimi anni, la mia battaglia contro il total white, sta avendo esito positivo, perché le persone hanno capito che non vogliono più una casa fredda, senza personalità e già il colore ti aiuta tanto.

  • Hai mai progettato degli oggetti ? Qual’è il tuo rapporto con la progettazione di Prodotto ?

Si abbiamo già disegnato diverse cose, dalla maniglia con Colombo Design, a una lampada per Buzzi Buzzi. L’incontro con il design, alla fine è una evoluzione naturale di questo mestiere. Questo ti permette appunto di studiare il dettaglio per il cliente, ti disegni il prodotto per lui e poi se la cosa funziona bene, perché allora non commercializzarla..

  • Architettura, Interior Design e Design di Prodotto, come leghi queste 3 realtà nel tuo lavoro ?

Diciamo che abbiamo portato alla luce una professionalità che è di complemento anche ai grandi architetti che non amano andare a soffermarsi al dettaglio e quindi c’è né  per tutti… Queste tre figure possono collaborare, dove finiscono loro inizia l’interior design.

Il mio studio è a 360 gradi noi facciamo assolutamente la progettazione e tutto lo studio dell’interno però ci sono altri clienti che ci fanno progettare casa dall’architetto e poi ci chiamano.

Il noto interior designer,  protagonista di “Cambio casa, Cambio vita” in onda su La5,  ha recentemente firmato un nuovo progetto, ancora un volta pensato per vestire la casa “in chiave sartoriale”. Si tratta di un appartamento alle porte  di Milano, in un contesto residenziale di nuova costruzione.  Un intervento che ha riguardato sia una ridefinizione degli spazi a livello strutturale,  sia l’identificazione e la scelta di materiali e finiture. Lo stile scelto per questo progetto è minimal ed essenziale, con un importante utilizzo del legno sia per il rivestimento del pavimento (rovere tinto in tutta la casa), sia a soffitto.

Come sempre accade in ogni suo progetto, è il colore il “terreno” in cui Castrignano esprime la propria creatività. Il gioco cromatico creato dall’accostamento di bianco, varie sfumature di grigio e verde “petrolio” (scelto principalmente per gli accessori) è uno degli aspetti su cui l’interior designer ha focalizzato la propria attenzione per dare un effetto di maggior ampiezza a tutta la casa.