Atollo di Oluce: l’omaggio di 4 grandi artisti alla lampada di Magistretti

Pubblicato il Di in Pezzi Storici, Storia del Design

Nel 2017 la lampada Atollo ha compiuto 40 anni per celebrare ancora una volta l’iconica lampada Oluce ha presentato lo scorso aprile durante la settimana del design AtolloArte, un progetto curato da Nicola Di Battista e sviluppato con la collaborazione della Fondazione Vico Magistretti.

Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto ed Ettore Spalletti – quattro maestri dell’arte contemporanea – sono stati chiamati a “rendere omaggio alla lampada di Magistretti realizzando un proprio lavoro che partisse dalla lampada stessa e che raccontasse anche della loro maniera d’intendere l’arte.” (Nicola Di Battista).

La scelta di questi nomi si lega ad un progetto presentato alcuni anni fa alla Triennale di Milano, ‘Arch and Art’, dove gli stessi artisti – oltre a Jannis Kounellis, scomparso recentemente – sono stati affiancati da altrettanti architetti per creare una sorta di città dell’arte.

Dal legame tra arte e architettura a quello tra arte e design. AtolloArte è infatti un calembour, un gioco di parole tra l’Atollo come prodotto di design e come isola, accostata al mondo dell’arte: la lampada diventa il punto di partenza dell’opera e al tempo stesso il fil rouge che tiene insieme tutte le opere, definendo uno spazio chiuso come una sorta di isola, un atollo.

Quello che viene fuori – per citare il curatore Di Battista – “ è, alla fine, un omaggio sincero e non di facciata alla forma iconica dell’Atollo, declinato dalle varie sensibilità degli artisti che si sono prestati a partecipare a questo gioco, in maniera molto seria. Per questo li ringraziamo di cuore. Abbiamo allora chi, come Mimmo Paladino tocca in maniera profonda la forma della lampada, riprogettandone l’intera configurazione spaziale e creando così un oggetto completamente nuovo; oppure chi, come Ettore Spalletti, aggiunge alla lampada un lieve segno sulla sua curva perfetta, che semplicemente la accarezza; o ancora chi, come Michelangelo Pistoletto, sceglie di aggiungere alla lampada originale un’altra forma, che ci spinge a pensare criticamente all’idea stessa di luce artificiale; o infine chi, come Enzo Cucchi, ritiene la lampada non modificabile nella sua perfezione formale e allora si occupa solo di ridisegnarne l’imballaggio.”

Accanto ai progetti degli artisti protagonisti del progetto AtolloArte, l’azienda ha voluto rendere omaggio alla Atollo realizzando la storica lampada in una inedita versione in portoro, prezioso marmo italiano originario della zona ligure di Porto Venere.


Questo pezzo spettacolare è stato realizzato partendo da un singolo blocco di pietra, intagliato e rifinito dalle migliori eccellenze italiane tra i maestri marmisti. L’utilizzo specifico del portoro – caratterizzato da un nero intenso e venature dorate – ha voluto aggiungere alle geometrie essenziali della lampada di Magistretti un carattere più spiccatamente decorativo e scultoreo, sottolineando il carattere celebrativo di questo esemplare.

Il progetto, presentato durante la settimana del Fuorisalone, ha scelto come location il cortile di uno storico palazzo Milanese in Via Conservatorio 22, progettato dallo stesso Magistretti e adiacente alla casa studio della Fondazione Vico Magistretti.

 

L’allestimento, progettato da Ferruccio Laviani, era ispirato ai due mondi protagonisti del progetto, quello dell’arte e quello del design. L’istallazione, infatti, mantiene da un lato un’impostazione museale – con teche espositive e totem illustrativi, a sottolineare la valenza artistica dei lavori – ma richiama al tempo stesso l’idea di casa. Il profilo delle vetrine espositive infatti, attraverso l’uso della forma archetipica del tetto, rimanda ad un concetto domestico e al mondo dell’abitare proprio del design.

La lampada Atollo è un progetto del 1977 un pezzo cult di Vico Magistretti. Atollo è diventata negli anni l’archetipo della lampada da tavolo, vincendo il Compasso d’Oro nel 1979, e rivoluzionando completamente il modo di immaginare il classico abat-jour. Le forme geometriche che la compongono – il cilindro, il cono e la semisfera – hanno dato vita ad un prodotto decorativo ed essenziale allo stesso tempo, slegato dal periodo storico dalle mode del momento e divenuto ormai a pieno titolo una delle icone del design italiano. Ancora oggi Atollo è disponibile in tre dimensioni differenti e nelle diverse finiture oro, metallo bianco o nero e vetro opale.