Conversazioni sul Design in Toscana: Arredativo incontra NJ Interiors

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Interviste

NJ Interiors è una realtà operativa nel campo del design di cui vi abbiamo parlato qualche tempo fa, quando le loro maniglie scultoree, sono state selezionate dalla redazione tra i Must Have 2017 di Arredativo.it
NJ interiors è un progetto ideato dalla designer Nicole Valenti e lo scultore Jacopo Candotti.
Entrambi i fondatori di NJ Interiors sono bolzanini di nascita ma il brand ha il suo quartier generale a Firenze .
Per il nostro excursus sul design in Toscana abbiamo incontrato Nicole Valenti, che ci ha raccontato la storia di Nj Interiors e della scelta di creare un progetto di design partendo proprio dalla città Toscana.


Quando nasce NJ Interiors ?
Abbiamo esordito nel 2016 al Fuori Salone in Ventura Lambrate con Organisation in Design da cui siamo stati selezionati tra i talenti emergenti. Il progetto NJ prende però vita nel 2015 quando acquistai la mia casa nel cuore di Firenze, mi immaginavo di realizzare una ristrutturazione
originale e unica, così decisi di chiamare un mio caro amico scultore per proporgli di unirsi a me in questo progetto che mi stava tanto a cuore. Lui accettò e qualche settimana dopo fece le valige e da Bolzano si traferì a Firenze per seguire i lavori. Da quel momento abbiamo cominciato a
progettare. La casa era caratterizzata da un gran numero di porte e pensai che quella sua peculiarità dovesse essere esaltata, da lì l’idea di realizzare ogni porta completamente diversa dalle altre, come sé ciascuna aprisse l’accesso a un mondo proprio.

Questo ci portò di conseguenza ad esplorare il tema della maniglia in quanto sul mercato non trovavo nulla che si
integrasse adeguatamente. In quel momento si è aperto davanti a noi un universo di possibilità che ci ha portato a sperimentare su forme e finiture. Molte volte non ci pensiamo ma la maniglia è uno degli oggetti più toccati all’interno degli ambienti domestici e a livello concettuale è un oggetto molto interessante in quanto è il mezzo che permette di aprire e chiudere una porta ma nonostante questo spesso viene sottovalutata nel suo significato e vissuta come oggetto meramente funzionale. Quando abbiamo cominciato a disegnare la nostra collezione volevamo che ogni
maniglia raccontasse una storia e regalasse anche un’esperienza tattile motivo per il quale abbiamo giocato con texture e forme scultoree.
Alla fine della ristrutturazione ci siamo ritrovati con diversi modelli di maniglie oltre a vari prototipi di pomelli e altri oggetti e mobili per la casa e abbiamo capito che era giunto il momento di creare il nostro marchio dando vita a NJ interiors che porta le iniziali dei nostri nomi.


Come influisce la vostra formazione artistica nella progettazione delle collezioni?
Sicuramente l’influenza della formazione artistica influisce sul nostro approccio al design, in primo luogo da un punto di vista produttivo più rivolto all’artigianato che al design industriale. In secondo luogo a livello di progettazione in quanto la nostra metodologia si sviluppa in modo analogico siamo infatti noi stessi a realizzare i prototipi utilizzando le tecniche classiche della scultura, partiamo da un modello in ceramica o in cera che ci permette di realizzare degli stampi in gesso dando vita al pezzo originale dal quale si sviluppano le nostre collezioni.
Successivamente ci affidiamo a piccoli laboratori artigianali sul territorio italiano e in particolare toscano, con i quali collaboriamo a stretto contatto seguendo le lavorazioni in tutte le varie fasi per arrivare al prodotto finito. Il nostro è un processo produttivo dal sapore “sartoriale”.


Qual’ è il mercato di riferimento per le collezioni di Nj Interiors?
Ci rivolgiamo al mercato di lusso e collaboriamo con architetti e interior designer in tutto il mondo.
Abbiamo inoltre degli showroom dove si possono trovare i nostri prodotti come Palermo uno a Milano e l’immancabile shop online sul nostro sito.
Un ritorno interessante arriva dal mercato estero dove i nostri oggetti sono molto apprezzati. In Italia hanno successo i modelli di maniglie più semplici dalle forme geometriche e i pomelli scultorei realizzati in fusione a cera persa. Le maniglie più elaborate e decorative come la Corallo sono invece molto richieste in Francia, Inghilterra e negli Stati Uniti.


Qual è il vostro rapporto con la Toscana?
Vivo in Toscana da 16 anni, mi sono trasferita qui dopo il diploma e la considero casa. Apprezzo molto il legame stretto fra Toscana e artigianato e credo che qui si trovino le grandi eccellenze del Made in Italy. Collaborare a stretto contatto con gli artigiani mi ha permesso di instaurare con loro
un rapporto che va al di là del semplice lavoro creando una storia fatta di persone. In particolare per poter realizzare i nostri prodotti abbiamo dovuto sperimentare e inventare nuove tecniche con l’aiuto dei nostri artigiani perché si trattava di cose mai fatte prima. Questo ha richiesto tempo e pazienza ma ci ha regalato grandi soddisfazioni.


E come vedi il mondo dell’artigianato oggi?
Credo che il mondo dell’artigianato stia passando una crisi per diversi motivi, le piccole attività purtroppo al giorno d’oggi fanno più fatica a resistere messe in difficoltà dalle grandi realtà industriali, inoltre le nuove generazioni sono disinteressate a questo ambito. Gli artigiani anziani
non riescono a trovare nessuno da formare e a cui tramandare le loro conoscenze. Conservo la speranza che in questo momento di grande cambiamento che stiamo vivendo, ci sia un ritorno verso uno stile di vita che apprezza e sostiene queste realtà locali che portano in sé una grande
ricchezza culturale e qualitativa.


Avete mai trovato qualcuno che vi ha detto non si può realizzare?
Quasi sempre in quanto molte volte richiediamo di realizzare oggetti inusuali. Siamo quindi noi, grazie al nostro background e alle nostre conoscenze tecniche, a guidare l’artigiano verso la giusta metodologia di realizzazione e questo dopo un primo momento di rifiuto, crea alla fine una sinergia vincente.


Oltre alle maniglie Nj Interiors realizza anche carte da parati come è nata questa collezione?
Il progetto nasce qualche anno fa in collaborazione con l’illustratrice Isabella Grott, con lei abbiamo sviluppato una collezione disegnata a mano utilizzando le tecniche tradizionali del disegno come grafite e acquerello che sono poi state digitalizzate e stampate su diversi supporti adatti a strutture residenziali e hotellerie.
Ogni anno arricchiamo il nostro catalogo di nuove collezioni come la più recente “foresta nera” una linea di maniglie fisse per cucine e mobili realizzata ispirandoci alla texture delle cortecce.
O la linea di eccentriche specchiere dalla cornice in ceramica con pomelli e maniglie in coordinato che presenteremo al Fuorisalone del 2021.


Quest’anno ho inoltre intrapreso una stimolante collaborazione come designer indipendente con la galleria VGO associates di Valentina Guidi Ottobri. La galleria si fonda sul particolare rapporto tra
arte, design e spiritualità, per Valentina ho disegnato una collezione di vasi e bracieri “mistici” per esterni, ispirati alle colate laviche e agli archetipi del fuoco e della montagna sacra.


Spesso quando si parla di design la questione diventa Milano centrica. Da realtà che opera a Firenze voi come lo vivete questo fatto?

Senza dubbio per quanto riguarda l’Italia, Milano è la città del design.
Noi siamo tre soci di cui una vive appunto Milano e avere una base lì e fondamentale anche se credo che nel prossimo futuro tutto si svilupperà sempre più nell’online prediligendo dal vivo eventi mirati riservati a persone selezionate.


In Toscana il design, ci sono molte realtà studi affermati e aziende, ma se qualcosa manca, che cos’è?
In Toscana manca lo scambio fra queste realtà, Firenze è una città chiusa. E’ difficile incontrarsi con altri creativi, mancano luoghi di scambio e organizzazione di attività che spingano alla condivisione. Spero che nel futuro l’attenzione e l’impegno cittadino dirigano l’interesse verso la
creazione di luoghi di aggregazione che permettano a queste realtà di incontrarsi per creare collaborazioni e confronti.