IL DESIGN DELLE COSE: La torcia

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Gli oggetti che utilizziamo quotidianamente hanno una loro storia, un loro ” inizio” come il mouse o la molletta. Spesso sono invenzioni, nate di conseguenza e in risposta ad eventuali necessità. Oppure sono il risultato di evoluzioni tecnologiche. Una di queste è la torcia elettrica, per definizione “sorgente luminosa portatile alimentata per mezzo di energia elettrica”.

Photo by Thomas Dumortier on Unsplash

La nascita della torcia è legata all’invenzione delle prime batterie, le pile a secco, inventate nel 1887.
La data ufficiale dell’invenzione della torcia è fatta risalire al 1898, anno in cui venne depositato il brevetto.

I nomi legati a questa invenzione sono due: David Misell e Conrad Hubert, entrambi emigrati negli Stati Uniti. Misell dall’Inghilterra e Hubert dalla Russia (il vero nome era Akiba Horowitz).

Conrad Hubert nel 1988 fondò la American Electrical Novelty and Manufacturing Company, un’azienda che fabbricava e commercializzava prodotti alimentati a batteria, all’epoca una vera novità.  Accessori come  la spilla luminosa per cravatta o il vaso da fiori elettrico.

Nel 1897, Conrad Hubert incontro Misell restando impressionato dal suo lavoro. Così Hubert, decise di acquistare tutti i precedenti brevetti di Misell relativi all’illuminazione,  compresa la sua invenzione (ancora non finita) della torcia tubolare.

Il 10 gennaio 1899, il brevetto depositato da Misell, venne rilasciato alla American Electrical Novelty and Manufacturing Company ( poi rinominata Ever Ready Company.)

La prima luce portatile aveva forma di un tubo, utilizzava tre pile disposte in linea e una lampadina ad un’estremità. La prima torcia elettrica era manuale ed  era alimentata da batterie a secco .

Le prime torce portatili erano fatte a mano, da carta grezza e tubi in fibra, con una lampadina e un riflettore in ottone grezzo. Le batterie erano deboli e le lampadine primitive. Le torce dell’epoca producevano solo un flash di breve durata, da questo deriva il loro nome inglese “flashlight”.

Il claim “Sia la luce” campeggiava sulla copertina del catalogo 1899 della Eveready, era la prima pubblicità della nuova torcia elettrica.

I primi esemplari di torce, vennero venduti alla polizia municipale di New York che li trovò molto utili e questo ne determinò la fortuna .

Hubert continuò poi ad interessarsi ai  dispositivi elettrici per l’illuminazione, continuando dal 1903 a migliorare le sue “luci elettriche portatili”. Proseguì costruendo un vero impero, che lo rese milionario. Miller invece morì nel 1920, pare senza beneficiare della sua invenzione.

La torcia e i designer

La portabilità delle torce è fonte di ispirazione per molti progetti di lampade soprattutto quelle da esterni. Ma la torcia è tascabile ed è un dispositivo da usare in emergenza quindi è qualcosa di diverso rispetto ad una lampada. 

Ispirata alla torcia potremmo innanzitutto ricordare il faretto Ventosa di Achille e Giacomo Castiglioni, da sempre ispirati alla portabilità degli oggetti. Grazie ad una ventosa di gomma, Ventosa fa si che ogni oggetto o superficie potesse diventare un elemento di sostegno della lampada.

Evoluzioni contemporanee ci portano all’anno 2000 con la torcia Apollo di Marc Newson per Flos. Questa torcia leggera (pesa solo Kg 0,4) ha il corpo in lega di alluminio tornito, è dotata di una custodia in polipropilene sagomata arancione e di un pratico cordino in cuoio. Si accende tramite rotazione della testa e non richiede i tasti. Funziona grazie a 2 batterie alcaline, con una lampadina di ricambio collocata nella sua stessa base.

E’ firmata invece da Naoto Fukusawa la Torcia Plus Minus Zero l’ultima versione della casa di design giapponese ± 0. Leggera e maneggevole è proposta in vari colori (bianco, grigio, blu, nero) e dotata di un passante per appenderla.La lampada a LED ha autonomia di 23 ore consegutive.

Nel 2014 viene lanciata la torcia in metallo DOVE?? di  DAVIDE GROPPI mentre nel 2017 lo studio nendo presenta la paper torch, disegnata per Elephantech + TAKEO. La paper torch è stata progettata utilizzando la tecnologia di Elephantech, che stampa circuiti elettronici su carta, pellicole e stoffa utilizzando inchiostro a particelle d’argento.

Dopo aver testato vari tipi di carta,  è stata scelta la carta YUPO di TAKEO che viene utilizzata in Giappone per le schede elettorali per le elezioni. Con la carta YUPO, l’inchiostro e la carta possano essere arrotondati con una forza minima e hanno meno probabilità di arricciarsi. La carta è resistente anche all’acqua e quindi adatta per applicazioni industriali.

I circuiti su entrambi i lati della carta sono stati stampati con un motivo a scacchi e due celle a bottone infine, i sette LED sono stati incollati con adesivo conduttivo. La resistenza è stata modificata variando la lunghezza del percorso di ciascun LED regolando la rigidità della carta, consentendo quindi di controllare l’illuminazione. Più lungo è il percorso maggiore è la resistenza, al contrario più breve è il percorso più bassa è la resistenza. Pertanto, la luce diventa più fioca quando la carta viene arrotolata liberamente e più luminosa quando viene arrotolata strettamente.

Inoltre i LED cambiano colore toccando la carta così quando la carta viene avvolta con la superficie aderente al LED, la luce si trasforma in un caldo colore arancione e quando la carta viene arrotolata al rovescio, la luce si accende in un colore bianco.

In questo modo gli utenti possono godere di due tipi di temperatura di colore. Inoltre, quando viene spinto attraverso un supporto con anelli fissati all’estremità, può anche essere usato come una semplice lampada da scrivania.

Torcia di design è anche Trace, disegnata dallo studio Gridy per Northern. Design minimale e colore nero questa torcia presenta l’unità luminosa in verticale, sull’impugnatura. Questa posizione, facilita la direzione del raggio luminoso spaziando sull’ambiente circostante. Ha tre diverse intensità di luce e la luminosità del raggio LED, può essere regolata con un semplice clic.

La torcia: evoluzioni e sperimentazioni design

Anche la Paper LED torch light di Kazuhiro Yamanaka è stata realizzata esclusivamente con un pezzo di carta ritagliato e un LED a batteria. Questa torcia minimal basta arrotolarla per creare la lampada. Ma il sistema è leggermente diverso da quello della Paper torch di nendo. Quando un utente arrotola il foglio per creare una forma cilindrica, la fessura contenuta all’interno della pergamena viene espulsa verso l’interno, alimentando automaticamente l’attacco LED tramite due sottili interruttori nascosti. Non appena il volume diventa piatto, la luce si spegne.

Evoluzione della torcia anche Lucina di Palomar  disegnata da Pizzolorusso. Si tratta di una luce indossabile magnetica. Come la torcia essa è molto utile per essere visti mentre se si cammina o si corre al buio. E’ composto da due parti magnetiche, una delle quali si illumina. La luce si accende premendo il pulsante e si può scegliere tra due tipi di luce: fissa e lampeggiante.

Antonio Serrano per la sua ‘lil torch’ si ispira invece alle torce dei giochi olimpici. Questo dispositivo portatile che può essere compresso e diventare una piccola lampada o estendersi per diventare una torcia a LED.  Il designer ha tradotto il concetto di torcia in un piccolo apparecchio portatile ricaricabile tramite micro USB. La forma affusolata consente di comprimerla ed avere una lampada da 42 mm. Ma quando occorre la luce per attività più rigorose la lampada diventa una torcia e può essere diretta (diametro di 70 mm) verso una scena specifica. Il corpo si espande arrivando a misurare 163 mm di lunghezza. E’ in plastica robusta in nero, verde e bianco.

La torcia del futuro: Hallow


Oltre al design c’è la tecnologia. In questo senso, il  futuro della torcia sembra essere già scritto grazie all’invenzione di Ann Makosinski. Quando aveva soli sedici anni, Makosinski, oggi studente alla St. Michaels University School, ha inventato una torcia che si illumina con il calore della mano. Il suo progetto  si chiama Hollow ed ha vinto il secondo premio alla Fiera della Scienza di Vancouver e nel 2014 la Google Science Fair, per la sua fascia d’età.Ciò che fa funzionare la torcia è il noto effetto termoelettrico scoperto nel 1834 da Jean Peltier, che utilizza la differenza di temperatura per produrre elettricità.  In pratica si illumina nel momento in cui si stringe.

Hollow è stata pensata per risolvere molti dei problemi di coloro che, ancor oggi, non hanno accesso all’elettricità. L’ ideata è nata quando un’ amica raccontò ad Ann di non avere la corrente elettrica a casa e per questo non riusciva a studiare. Una soluzione semplice, ecologica ed economica.