Ande by Whynot per DVO

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In questo lungo anno, cominciato con l’avvento della pandemia,  il tema dell’ufficio così come quello di altri luoghi della collettività, hanno necessariamente assunto un ruolo importante per quanto riguarda la convivenza di più persone all’interno degli spazi chiusi. Questo è’ sicuramente un tema su cui dibattito è ancora aperto e di cui si parlerà a lungo. Ma è proprio alla luce di questi cambiamenti in atto e delle riflessioni che da essi possono scaturire, che tra i progetto Select by Arredativo – Must Have 2021 abbiamo deciso di inserire una delle proposte tra le più interessanti in tal senso. 

Si tratta di Ande, un’idea semplice che nasce da un approccio creativo allo studio dell’ambiente ufficio. Luogo che negli ultimi anni, ha visto una sempre maggiore diffusione di open space e spazi di co-working. Il progetto firmato da Whynot ha l’obiettivo di ricreare quella privacy personale che negli spazi flessibili spesso viene meno. Il progetto si sviluppa su due diversi livelli: un pannello divisorio dalle dimensioni contenute che vive freestanding, appoggiandosi con discrezione sul tavolo, e un totem più articolato, che raccoglie questi piccoli divider personali in un unico insieme consentendo massima personalizzazione in termini di finiture e colori.

Ande è una delle proposte lanciate da DVO nel corso del 2020. Una serie di prodotti le cui parole chiave sono: personalizzazione, creatività e benessere. 

Ma Ande non è il solo progetto firmato da Whynot, studio di design industriale  indipendente composto da Francesco Costacurta, Alberto Tonini e Juste Pavasaryte alla loro prima esperienza di collaborazione con DVO. L’altro progetto è Arco, una reinterpretazione del pannello fonoassorbente in chiave iconica architetturale. La forma infatti si ispira all’arco a tutto sesto, elemento che porta con sé un significato importante nella storia dell’architettura. Allo stesso tempo, consente all’oggetto di essere inserito nello spazio in modo coerente e fluido.

Arco, con le sue geometrie, riproduce un’apertura verso l’esterno bucando visivamente la parete e andando a modificare la percezione dello spazio in cui è collocato, aumentandone la spazialità. Questo progetto consente di giocare con i colori e di trovare così la soluzione ideale per qualsiasi ambiente e contesto.

Tra i progetti recentemente presentati da DVO c’è anche l’ampliamento della collezione acustica DV300-Colibrì: il sistema di oggetti fonoassorbenti ideato e progettato per migliorare la qualità della vita dell’individuo in ambienti particolarmente affollati e rumorosi. DV300-Colibrì oggi si amplia con una serie di ulteriori apporti progettuali all’insegna della creatività e della customizzazione. Tutti i prodotti della collezione sono disponibili anche nei nuovissimi tessuti antibatterici contenenti uno speciale filo agli ioni d’argento con proprietà antibatteriche molto elevate, permanenti e non influenzabili da usura o pulizia.

Sulla stessa lunghezza di Ande, tra le novità 2020 di DVO, Abanico (“ventaglio” in spagnolo) un progetto di Mario Mazzer che si occupa del controllo acustico e sonoro. È un prodotto facilmente posizionabile sulle scrivanie e si ispira al linguaggio del ventaglio delle dame del settecento, un’impostazione intima che favorisce la propria privacy e allo stesso tempo il rispetto dei colleghi, permettendo di sviluppare un senso civico verso chi abita lo stesso spazio, ad esempio un open space.

Il colore riveste un ruolo fondamentale in questo progetto: il ventaglio stesso è tradizionalmente caratterizzato da un cromatismo evidente; così il progetto di Mazzer si distingue per l’ampia scelta di colori e tonalità con cui definire il prodotto.

A questi nuovi prodotti si aggiunge Lemon, design di Canepa/Incombenti. Il punto di partenza per il design della serie Lemon è il materiale, che per la collezione DV300-Colibrì è il tessuto fonoassorbente. A questo i designer hanno voluto affiancare il concetto di un prodotto eterogeneo, con un proprio disegno e una propria peculiarità. Lemon è composto da più strati sovrapposti che danno movimento alla figura d’insieme e consentono di giocare con i colori e le finiture.

Grazie alla sua flessibilità, Lemon può essere installato a parete o a soffitto oppure esistere come elemento indipendente; il risultato è un programma fonoassorbente trasversale posizionabile.