Design & Fairs: il punto di vista del Home Buyer

Pubblicato il Di in Approfondimenti, Interviste

Dopo Maison Object, cala il sipario anche sull’edizione 2015 del  London Design Festival, uno degli appuntamenti più attesi per gli appassionati di design e per il design business.
Alla fine della kermesse londinese (che si conferma uno degli appuntamenti più interessanti) abbiamo voluto fare il punto di cosa si è visto con Valentina Guidi OttobriHome Buyer at  LUISAVIAROMA. Un’ occasione per  fare anche una riflessione sulle principali fiere del settore, viste però con un attenzione diversa, appunto quella che caratterizza il lavoro del Buyer.

London Design Festival, è un evento nato nel 2003, da subito in rapida ascesa, in poco tempo è diventato uno degli appuntamenti più importanti nell’agenda di chi si occupa di design. Come trovi questo evento rispetto alla Parigi Design Week?

Rispetto alla Paris Design Week, la settimana del design londinese è molto più’  eterogenea e “piena di vita”, fatta di molti nuovi talenti e istallazioni uniche. Adoro spostarmi nelle diverse location; nei palazzi underground di designjunction e per le strade di bricklane per il Tent. L’aspetto negativo devo dire che è la parte commerciale, perché spesso sembra che le aziende espongono siano li’ solo per fare comunicazione, non ordini.

 

 

 

Milano è sempre una scena di riferimento per il design Internazionale, come vedi l’evento di Londra rispetto alla Milano Design Week? Quali di queste trovo più interessanti per i tuoi obbiettivi?

Milano è in assoluto la settimana che preferisco perché rappresenta un buon mix tra la parte commerciale, gli eventi e installazioni più interessanti. La cosa che trovo più “d’effetto” è quando un brand decide di presentare la propria collezione seguendo una storia ben precisa che segue il tema o gli elementi dei prodotti che poi commercializza.

Credo che l’obiettivo di un buyer, sia quello di ricercare prodotti del tutto eccezionali, per presentazione o caratteristiche estetiche e/o funzionali, che possano colpire l’immaginario del proprio cliente.

London Design Festival è un evento che celebra il design nel senso più ampio del termine. Non solo design di prodotto, ma anche arte, installazioni tanto da coinvolgere alcune delle più importanti istituzioni, come il Victoria and Albert Museum. Come vedi queste contaminazioni e quali cose interessanti, in questo senso, hai potuto vedere in questa edizione?

Come appassionata di arte contemporanea e street art, durante questa edizione non sarei potuta andare a Londra senza programmare un viaggio a Weston – Super – Mare. In questa piccola e grigia cittadina vicino a Bristol, Bansky ha dato vita al suo ‘bemusement park‘ – ovvero ‘parco di disorientamento’, chiamando a collaborare 50 artisti da tutto il mondo. Un’ironica presa di posizione verso la visione standardizzata del mondo moderno, i luoghi comuni, la superficialità con cui trattiamo tragedie quotidiane.

 

 

 

La London Fashion Week, si svolge a cavallo del London Design Festival, mentre puntualmente a Milano, la settimana della Moda e la Design Week, si svolgono in due periodi distinti. Quanto questa visione più ampia del design (fashion design + product design) è di ispirazione nel tuo lavoro in LVR?

Credo che sia giusto per Milano programmare i due eventi in periodi distinti. Moda e Design sono due grandi business per l’Italia e quindi due eventi sono due opportunità di entrate distinte notevoli oltre a rappresentare due momenti cruciali per la comunicazione WW e le attività di marketing integrato. Per quanto riguarda le ispirazioni, credo che viviamo in un’epoca di contaminazioni. Sempre più spesso spesso infatti la moda guarda all’architettura e alle forme proposte dal design, allo stesso modo il design prende spunto dai trend lanciati dalla moda per quanto riguarda colori, prints e mondi di riferimento.

 

 

 

Quali novità hai visto e cosa ti ha colpito di più ? Alcune di queste le troveremo su LVR?

Le novità che mi hanno colpito di più sono state i disegni tattoo sui tappeti di Floor story e naturalmente MP 01, il telefono progettato da Jasper Morrison come un dispositivo che recupera la funzione essenziale del cellulare, ha lo scopo di riequilibrare il rapporto che abbiamo con la tecnologia. Senza gli aggiornamenti di stato, notifiche o avvisi, MP 01 è pensato per tornare a concentrarsi sulle cose che contano, come essere partecipi di ciò che ci accade intorno. Ovviamente queste novità saranno presentate a Gennaio, per la nuova stagione su LuisaViaRoma.