Il design per la collettività: 5 progetti in cui sono protagoniste le mascherine

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Le mascherine, divenute obbligatorie per i ben noti motivi legati all’emergenza Covid, sono diventate nel corso di questo lungo anno, una parte della nostra routine quotidiana. Un accessorio che per alcuni designer e brand, ha rappresentato un motivo di riflessione e di ricerca tecnica e stilistica. Attraverso il linguaggio del design ci sono progetti che rappresentano davvero un contributo fondamentale ai bisogni della collettività.

IONI la maschera ecologica di Alessandro Zambelli

Ne è un esempio eloquente il progetto IONI lanciato  qualche mese dal designer Alessandro Zambelli. Un progetto nato con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di un nuovo strumento per l’emergenza COVID-19.

IONI si poneva da subito come anello di congiunzione tra i bisogni impellenti, manifestati dal personale che operava sul campo, a stretto contatto con il problema sanitario, e le risposte che il mondo industriale può fornire per sostenere queste richieste di aiuto e adoperarsi per realizzare soluzioni sostenibili. 

Protezione e prevenzione sono questi i due elementi che IONI racchiude in sé  .

Un dispositivo che non esisteva prima, in grado di  racchiude al suo interno le caratteristiche di protezione proprie di uno strumento a uso individuale insieme alle elevate capacità antibatteriche di una tecnologia studiata per annientare il potere di propagazione e contagio in modo autorigenerante e continuo.

IONI è una mascherina ad uso personale nata dalla declinazione di una ricerca sul filtraggio antimicrobico. Garantisce un doppio grado di protezione completa integrandosi al filtro fAG+ anti microbico con filtraggio sia in ingresso che in uscita dell’aria.

Un prodotto di protezione individuale con proprietà battericide che unisce il design della mascherina IONI con la tecnologia brevettata del filtro fAG+ inserita al suo interno. Il filtro è atossico, antimicrobico e costantemente attivo. Ma è anche autorigenerante ed è assoluto, poiché il fluido che passa attraverso le sue maglie può essere completamente sterilizzato.

Attualmente si stanno predisponendo alcuni prototipi di filtro con tecnologia fAG+ per essere testati nei centri di ricerca specializzati a contrastare il difondersi del virus.

IONI inoltre è in materiale EVA (Etilene Vinil Acetato) con additivo antibatterico.

Il valore aggiunto  è inoltre che IONI è una mascherina “Ecologica” in quanto:

• lavabile, autosterilizzante e dunque riutilizzabile infinite volte.

• riduce il consumo delle mascherine usa e getta.

• limita il problema dello smaltimento tipico dei prodotti monouso.

Al momento il progetto IONI è a disposizione per chi, sensibile all’emergenza del momento, intenda attivarsi per produrlo e immetterlo sul mercato.

Anti Virus Mask: il progetto di ricerca di Massimo Iosa Ghini

Tema della mascherina affrontato anche dall’architetto e designer Massimo Iosa Ghini che fin dalla prima fase di quarantena ha immaginato il futuro prossimo nel quale la convivenza con il virus ed altri agenti patogeni, nel quadro di una vita ed economia attiva, sarebbe risultato deprecabile ma altrettanto plausibile. Da questo ragionamento è nato un laboratorio condiviso e open source con lo scopo di creare una maschera che coprisse interamente il volto, proteggendo bocca,  naso ed occhi. Trasparente, capace di favorire la socialità tra le persone, la possibilità di comunicare anche con il labiale, la mimica del viso e la riconoscibilità dell’identità della persona che la indossa. 

L’anti virus mask coniuga vari aspetti che derivano da prodotti professionali attualmente in commercio e nuove tecnologie.

Il passaggio dell’aria all’interno della maschera avviene tramite un sistema di ventilazione forzata che rende confortevole il respiro, evitando i problemi di affanno e scarsa ossigenazione che si riscontrano con le normali mascherine se portate per lungo tempo.

La ventola fa passare l’aria attraverso un sistema di filtraggio, che potrà essere customizzato in base al tipo di particolato da contrastare: virus, smog o altri agenti patogeni; inoltre il ricircolo dell’aria impedirebbe l’appannamento sul visore.

Si stanno studiando altri elementi di implementazione della maschera, quali microfono o altri device smart.

MASKET: la mascherina come braccialetto

Se parliamo di portabilità risponde Thebandmask, un progetto innovativo che si è misurato con il tema della mascherina. Dopo un’estate in cui abbiamo visto le persone portare molte volte, la mascherina al braccio o al gomito, ecco un progetto che questa volta ti consente di usarla davvero come bracciale quando non è necessario indossarla. Il progetto è stato pensato per avere sempre a portata di mano, una mascherina extra per varie esigenze.

https://www.instagram.com/p/CFzNXFaDWRu/

Masket è il primo bracciale mascherina brevettato composto  da mascherina filtrante 100% cotone e facilmente ripiegabile in un elegante bracciale di vera pelle. 

La mascherina per il sociale: TOILETPAPER LOVES SELETTI e Kit Mile

In un momento di grande incertezza e difficoltà la mascherina  è stata ed è ancora un elemento per supportare iniziative nel sociale. Ad esempio Seletti con la vendita delle mascherine firmate Toiletpaper ha deciso contribuire a sostenere FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, per la ricerca sulle forme più gravi della malattia con l’International Progressive MS Alliance. Le mascherine TOILETPAPER LOVES SELETTI, decorate con le grafiche surreali e iconiche del magazine, sono made in Italy, prodotte nel territorio in cui Seletti è stata fondata nel 1964, e realizzate con doppio strato in microfibra di poliestere, lavabili, idrorepellenti e antibatteriche.

Acquistabili tramite i canali di vendita online e offline dell’azienda, al costo di 12,80 euro l’una. Seletti per ogni mascherina venduta dona fino a 2 euro a FISM, Fondazione di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, alla quale da tempo è legata. 

Una iniziativa sociale anche quella fatta dal brand inglese Kit Mile che ha deciso di donare i proventi della vendita delle sue maschere viso in edizione limitata. A sostegno degli sforzi di soccorso di COVID-19, il 100% dei profitti netti  sarà donato al National Emergencies Trust Coronavirus Appeal.

Realizzata con tessuti stampati appositamente progettati per le collezioni, questa maschera per il viso riutilizzabile è realizzata in modo sostenibile utilizzando il tessuto avanzato, una scelta che fa parte della politica ambientale del brand.

Presenta due cinghie elastiche e include un sacchetto filtro rimovibile che si inserisce in una tasca sul retro. 

Mascherine design per proteggersi e sostenere l’arte e la cultura

Un aiuto ad una istituzione cultura è invece ciò a cui è destinato il progetto PROTECT AND RESPECT!. Si tratta di un’iniziativa promossa da Alcantara a sostegno del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo  di Roma che vede coinvolti quattro autori: Andrea Anastasio, Gentucca Bini, Elena Salmistraro e Sissi . I quattro creativi afferenti a diverse discipline (arte, moda, design) sono stati invitati a disegnare mascherine filtranti in Alcantara® i cui proventi sono destinati ai progetti culturali del museo, rimasto fortemente colpito dalla chiusura durante i mesi di quarantena obbligatoria. 

I progettisti hanno disegnato oggetti che partono da loro ricerche precedenti sul significato antropologico e simbolico del “mascheramento”.

PROTECT AND RESPECT! : I progetti dei designer per il MAXXI

Andrea Anastasio, artista e designer romano affascinato dallo studio delle poetiche dell’arte concettuale e delle sue potenziali convergenze con l’industrial design, disegna una farfalla iridescente con le ali giuntate al contrario. Il suo progetto è Battiti: qui la forma bivalve della mascherina diviene occasione per considerare ciò che in natura ha una morfologia simmetrica e speculare, dalle conchiglie agli uccelli, alle farfalle. Il disegno presenta due ali che vengono cucite per il lato lungo, all’opposto di come avviene in natura, generando un ibrido che fa riflettere sull’azione dell’artificiale sul mondo naturale e sui suoi effetti sull’ecosistema.

Gentucca Bini, stilista e designer milanese, strizza l’occhio a uno dei rituali che ci manca di più – il bacio – e lo fa con l’ironia capace di rompere gli schemi e regalare risultati inattesi che la caratterizza. Nel suo progetto Kiss me Zorro la componente di gioco identitario della maschera si coniuga con quella protettiva della mascherina. Tipico costume della tradizione popolare, Zorro è qui trasformato nell’eroe di una storia a lieto fine, dove l’obiettivo è quello di proteggere gli altri e noi stessi senza perdere il buonumore, con uno spirito che coniuga prudenza e divertimento.

Ha un’anima vivace colorata e un significato che pesca nell’antropologia culturale Gargolla, la mascherina firmata dalla designer e artista milanese Elena Salmistraro. L’effetto apotropaico e scaramantico è una delle più forti armi della comunicazione simbolica delle immagini. I gargoyle delle cattedrali gotiche ne sono un chiaro esempio: la loro funzione statica nell’ingegneria delle cattedrali si accompagna a quella simbolica di repulsione del maligno. Il disegno di questa mascherina recupera con un tratto contemporaneo l’antica finalità, utilizzata qui per esorcizzare un male altrettanto invisibile e per proteggerci dai suoi reali effetti deleteri.

Infine, Sissi (alias Daniela Olivieri) eclettica artista e sperimentatrice bolognese, la cui ricerca si caratterizza per un’analisi quasi scientifica del corpo umano e per la necessità di ridisegnarne le forme. Le anatomie fantastiche dell’artista prendono possesso di una mascherina con un disegno che vive al limite tra organicità botaniche e fisicità corporee: la sua Fioritura linguale è un fiore fatto di lingue che fa anche pensare alla parola repressa o comunque modificata dall’uso di questo dispositivo di protezione, rendendo la nostra comunicazione meno verbale e più simbolica.

Gli autori hanno lavorato insieme al dipartimento R&D di Alcantara, in questo modo hanno sviluppato soluzioni ad hoc per rispondere ai brief creativi e realizzare maschere filtranti con finalità precauzionali destinate alla collettività: stampato, tagliato al laser, in colori e decori diversi il materiale di Alcantara si è dimostrato ancora una volta medium versatile, capace di ispirare e dare forma alla creatività. Al grido di:  l’arte è per tutti. E va protetta! per supportare l’iniziativa ricordo che le mascherine sono in vendita presso il bookshop del MAXXI e online nel canale e.commerce ad esso collegato al link: https://www.booktique.info/categoria-prodotto/maxxi-lifestyle/ al prezzo simbolico di 14,90 euro.