Il fusion nel design: 5 progetti di ispirazione Melting pot

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Il design è ricerca, forme, tecnologia, materiali e ispirazione. Spesso scoprire nuovi paesi, realtà diverse e culture, porta valore aggiunto al progetto. È in questi termini che ci piace leggere i 5 progetti selezionati, realizzati da designer e aziende affermati, che si richiamo ad altre culture, per materiali, lavorazioni o semplice ispirazione.

M’afrique di Moroso

M’afrique collection è un progetto del 2009 firmato da 4 designer: Patricia Urquiola, Tord Boontje e Birsel & Seck in collaborazione con artisti e artigiani africani.

Si tratta di un progetto e di una collezione ampia in cui figura anche la poltrona Shadowy di Tord Boontje che a sua volta è parte di una raccolta di sedie, poltrone, sdraio e uno sgabello / tavolino realizzati con una una tecnica di tessitura a mano. La poltrona ha la struttura in acciaio verniciato, che da luogo ad intrecci colorati ottenuti dalla lavorazione manuale di diversi fili di polietilene, lavorati da artigiani africani utilizzando questi fili di plastica usati tradizionalmente per la realizzazione di reti da pesca.

Supeheroes di Cappellini

La collezione Supeheroes dello Studio svedese Glimp per Cappellini viene sviluppata in seguito ad un viaggio in Vietnam.

Anche in questo progetto è la conoscenza di tecniche artigiane, insieme a materiali ed ai colori dei luoghi, ad aver ispirato il progetto che ha dato vita alle sedute, al grande sgabello e poi a una intera famiglia di sedute e tavolino.

La struttura è ottenuta avvolgendo del tessuto intorno ad un tubo a sua volta collegato ad un telaio metallico, questo processo nasce da una tecnica vietnamita dove un filo di carta si avvolge attorno alle alghe per fare piccole ciotole. Il progetto è di ampio respiro internazionale poiché  nella decorazione vi è anche il contributo dell’illustratore svedese Malin Koort.

Uchiwa chair di Hay

Un marchio danese Hay, uno studio inglese Doshi e Levien da cui nasce il progetto Uchiwa chair . Si tratta di una poltrona ampia e comoda la cui forma è ispirata al ventaglio giapponese omonimo. Un morbido abbraccio, la seduta accoglie il corpo per un comodo relax.

La poltrona Uchiwa chair è disponibile in due versioni imbottite con le gambe in rovere naturale o tinto, un mix di influenze cha danno luogo ad una poltrona di grande impatto. La poltrona ha anche un poggiapiedi per un maggiore comfort.

Okumi di Ligne Roset

Ispirazione giapponese anche per Okumi di Ligne Roset dello studio francese Catoir. In giapponese Okumi è un lembo di tessuto che viene indossato davanti al kimono. Nella poltrona si richiama la cultura giapponese per il tessuto che avvolge dolcemente la struttura della poltrona . Struttura e base sono in legno massello di faggio (tinto nero, antracite o rosso) assemblati e rinforzati da una struttura in acciaio. Linee essenziali e morbide, ne fanno una poltrona elegantemente sofisticata.

Mah Jong di Roche Bobois

Ormai un classico per lo stile multietnico il sofà ideale è Mah Jong di Roche Bobois , il cui nome viene da un gioco da tavolo cinese . E’ un divano componibile reclinabile il divano Mah Jong della collezione Les Contemporaines. Disponibile nei numerosi tessuti esclusivi della collezione Roche Bobois , caratteristico anche nel rivestimento in tessuto della collezione Matelot di Jean Paul Gaultier per Roche Bobois e quello firmato da Missoni. I vari elementi sono componibili per comporre all’infinito divani ad angolo, divani dritti, divani senza bracciolo.